I quattro amici cercano di ingannare il tempo che passa, ma rifare il loro scherzo più divertente non è così facile con gli acciacchi della vecchiaia
Nel terzo e ultimo atto della saga di “Amici Miei”, vediamo i nostri “zingari”, ormai rimasti in quattro dopo la morte del Perozzi (Philippe Noiret), alle prese con crudeli scherzi ai danni degli anziani ospiti della casa di riposo in cui ha deciso di ritirarsi il Mascetti (Ugo Tognazzi) e che sarà poi comprata dal professor Sassaroli (Adolfo Celi) con i ricavati della vendita della clinica. Nella scena finale i quattro, annoiati dalla vita nell'ospizio, decidono di rievocare i vecchi tempi dirigendosi alla Stazione di Santa Maria Novella e tentando di riproporre la celebre zingarata degli schiaffi ai passeggeri del treno vista nel primo film. Gli acciacchi della vecchiaia però rendono il tutto piuttosto grottesco. Il Necchi (Renzo Montagnani), il Melandri (Gastone Moschin) e il Sassaroli tentano di saltare per schiaffeggiare i passeggeri ma, rallentati dagli anni di troppo, finiscono per essere vittime degli schiaffi dei passeggeri stessi. L'unico che riesce a farla franca è il Conte Mascetti, che dalla sua sedia a rotelle spruzza inchiostro in faccia ai poveri viaggiatori con una peretta da clistere. È un finale maliconico e quasi commovente, che mostra l'inesorabilità del passare del tempo.