Un film che punta sul riscatto sociale di coloro che sfidano le regole di una realtà precostituita, fondato su banali schemi concettuali.
Film del 2012, per la regia di Ken Loach e l’interpretazione, tra gli altri, di Paul Brannigan, John Henshaw, Roger Allam, Gary Maitland, Jasmine Riggins.
Una denuncia aperta di una società nella quale i valori e la possibilità di riscatto sono oramai tenuti in ben poco conto. Robbie è un ragazzo che, come altri, si ritrova a vivere situazioni di delinquenza fino a quando, la vita non gli offrire una possibilità, una via di fuga da quello che appare come un copione già scritto.
Finito davanti a un giudice, quest’ultimo decide di affidarlo ad un programma di recupero nel quale si impegnerà in lavori di utilità sociale. A seguirlo Rhino, responsabile del progetto e di ragazzi che come lui sono scampati al carcere. La voglia di rifarsi e di fuggire da quella vita giunge quando per la prima volta terrà tra le braccia il bimbo appena nato dalla sua giovane compagna, Leonie, lui non vivrà tutto quello squallore. Deciso a dare una svolta, grazie anche a Rhino ed altri suoi amici di rieducazione sociale, sfrutterà la sua particolare passione per il whisky, portando avanti un progetto che potrà garantirgli un futuro migliore.
Tra le scene migliori del film, oltre quelle che ci mostrano una società destinata al nichilismo più assoluto, vi è quella in cui Robbie per la prima volta stringe tra le braccia Luke, il suo riscatto per il futuro.
Ken Loach ci porta sullo schermo i soggetti ritenuti impossibili da recuperare, ma impossibili per chi? Per una società che ha smesso di credere nei suoi sogni e nell’alto valore della civiltà forse, non per i suoi personaggi!