Terzo film di otto, “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban” offre una trama ricca di intrecci e colpi di scena.
Harry, Hermione e Ron hanno ormai tredici anni. Li vediamo alle prese, questa volta, con animali magici, maghi in grado di trasformarsi in animali e creature che possono succhiare via l’anima. In tutto questo si scopriranno vecchi tradimenti, scomparse e arresti dovuti a grossolani errori di giudizio. Persino il tempo stesso verrà manomesso per risolvere l’intricata situazione. Alcune scene sono state tagliate al momento della produzione finale.
All’inizio della pellicola il Nottetempo, un autobus magico che gira per le strade di Londra, invisibile ai Babbani e con il potere di cambiare forma, fa una brusca sterzata. Ciò lo fa girare su se stesso, con l’effetto ottico di una trottola.
A un certo punto la Signora Grassa, protagonista del quadro affisso alla porta della sala dei Grifondoro, scompare. Si scopre che è scappata perché impaurita da Sirius Black, temuto dall’intera scuola. Verrà provvisoriamente sostituita da Sir Cadogan.
Più avanti vedremo che lo stesso Sirius Black, prima dell’emergere della verità e del ricongiungimento con Harry, entra nella sala comune dei Grifondoro. Non dimentichiamo in fondo che questa era stata la sua casa al tempo in cui lui stesso era uno studente a Hogwarts.