Storia di una ladra di libri: trama

“Storia di una ladra di libri”, basato sull’omonimo romanzo di Mark Zusak, è un film del 2013.

Siamo nel 1938 e Liesel Meminger è una bambina tedesca di nove anni. In seguito alla morte del fratellino e dopo essere stata sottratta alla madre, viene adottata da Rosa e Hans Hubermann. Lui è un imbianchino che rifiuta di iscriversi al partito nazista, lei è una donna burbera ma con un gran cuore che fa il bucato per le famiglie più facoltose. Hans, dopo aver scoperto che la bambina è analfabeta, le insegna a leggere, passione che accompagnerà Liesel per sempre. Il titolo della produzione, infatti, è dovuto all’inclinazione della piccola al furto di libri. Ruba il primo in concomitanza con la morte del fratello e, nota curiosa, è proprio la Morte la voce narrante del film, così come del libro che l’ha ispirato.

Liesel e Rudy, il suo vicino di casa e presto migliore amico, entrano nella gioventù hitleriana e, durante un rogo di libri, la bambina riesce a salvarne alcuni.

Durante la notte dei cristalli un giovane ebreo, Max Vandenburg, riesce a scampare e si rifugia presso gli Hubermann, dove stringerà amicizia con la figlia adottiva di questi. Durante una perlustrazione della cantina da parte dai nazisti, che intendono utilizzarla come rifugio antiaereo, la famiglia riesce a nascondere Max che però, per non esporre a un pericolo eccessivo gli amici, finisce per allontanarsi.

Una notte, la città di Molching viene bombardata e rasa al suolo e i suoi abitanti sterminati. Si salva solo Liesel, chiusa in cantina a scrivere un diario regalatole da Max. Verso la fine, la Morte allude a come la vita della protagonista sia stata lunga e felice, nonostante i molteplici traumi dell’infanzia.