The big one: trama e analisi film

Un consueto Michael Moore, simpatico e chiacchierone ma anche geniale, riesce ancora una volta a raggiungere il suo obiettivo rivelando dei segreti sugli States nel suo film documentario: The big one.

Il film documentario è stato girato da Michael Moore nel 1996 quando una famosa casa editrice statunitense organizza un viaggio attorno agli Stati Uniti per promuovere il libro dello stesso regista: “Downsize this!”. In questo modo il regista approfitta della situazione e decide di lanciarsi in una nuova produzione per svergognare le multinazionali statunitensi, che nonostante gli enormi guadagni spostano le fabbriche in luoghi dove la manodopera è più economica favorendo, così, quello che il regista chiama “terrorismo economico”.

Durante questo viaggio Moore, tra presentazioni e ospitate, cerca di parlare con chi si trova a capo delle corporation, andando a visitare alcune di queste  che stanno per chiudere, per mettere in piazza la loro sporca politica e congratularsi, nel senso ironico del termine, per la loro attività.  

Ad un certo punto viene invitato segretamente da alcuni commessi di una libreria, che stanno cercando di organizzarsi in un sindacato per rivendicare i loro diritti da lavoratori. Moore tornerà in seguito da questi nel momento in cui gli arriva voce che sono riusciti nel loro impegno.

Alla fine decide di portare a termine il suo viaggio dirigendosi a Portland, città nella quale ha sede la Nike. Lì, finalmente riesce a parlare con un amministratore delegato e dopo averlo accusato di sfruttamento minorile e via dicendo gli chiede di aprire una fabbrica a Flint. L’amministratore afferma che gli americani non vogliono produrre le scarpe; ma in realtà non è vero perchè Moore gli mostra un video dove gli americani stessi dichiarano il contrario.

Morale della favola: Moore riesce a farsi donare diecimila dollari dall’amministratore delegato, ma non riesce nel suo intento.

La metà degli incassi di questo film sono stati devoluti in beneficenza agli abitanti di Flint, dove c’è un tasso di povertà abbastanza elevato.