Any Day Now tratta di vicende realmente accadute: la considerazione che si aveva durante gli anni '70 per le condizioni come la sindrome di Down.
Marco è un teenager affetto da sindrome di Down. Il ragazzo vive con la madre in un appartamento e quando la donna viene arrestata perché tossicodipendente, rimane in balia dei servizi sociali. Presto Marco scappa dalla casa famiglia in cui era stato e ritorna al suo vecchio condominio cercando Rudy, il suo vicino di casa. Rudy di mestiere fa la drag queen e si esibisce di notte ma decide di ospitare Marco perché lo conosce bene e intuisce quanto la situazione della madre lo faccia soffrire. Ricordandosi che una sera al locale aveva abbordato Paul, un procuratore distrettuale, Rudy chiede il suo aiuto per fare domanda per la custodia temporanea di Marco. Ma poi si presenta anche un altro problema: Rudy non ha uno stipendio fisso ed i giudici potrebbero non affidargli il ragazzo. Paul propone ai due di andare a vivere con lui e ben presto tra i due uomini scoppia l'amore, rapporto che devono condividere con quello genitoriale: Marco ha costantemente bisogno di loro. I giorni trascorrono felici per tutti loro, fino a quando Marianna, la madre di Marco, viene rilasciata di prigione. La questione che suscita più scalpore nel condominio e nei tribunali della città non è il fatto se la donna riprenderà a drogarsi quanto la scoperta della storia d'amore tra i due uomini. Paul e Rudy infatti sono intenzionati a tenere Marco con loro ma sia gli assistenti sociali sia i giudici stessi non pensano che due omosessuali costituiscano le figure di riferimento adatte per il ragazzo. La coppia si batte in una lunga battaglia legale per far valere i propri diritti, nel frattempo Marianna riprende a drogarsi, esattamente una sera in casa sua e per qualche motivo Marco esce di casa. Il ragazzo non farà più ritorno e i due uomini se la prendono, inutilmente, con le autorità che hanno concesso alla donna di riavere suo figlio.