Un excursus tra le migliori commedie della frizzante e biondissima attrice Elizabeth Banks
Elizabeth Banks, attrice, regista e produttrice statunitense nota al grande pubblico per la sua intepretazione di Effie Trinks in The Hunger Games, Betty Brant nella trilogia di Super Man di Sam Raimi e i suoi ruoli ricorrenti nelle pluripremiate serie Modern Family e Scrubs, ha saputo conquistare i suoi fan interpretando ruoli fortunati in diverse commedie.
“Quell'idiota di nostro fratello” (Our idiot brother, 2011, di Jesse Perez) è una commedia delicata, a tratti esilarante, su un giovane ingenuo e idealista, Ned, che a causa della sua eccessiva sincerità si aliena il sostegno delle tre sorelle Liz, Miranda e Natalie, costrette ad ospitarlo dopo la sua detenzione a causa di una coltivazione casalinga di marijuana. Sostegno che riuscirà a recuperare quando la famiglia riuscirà finalmente ad apprezzare la dedizione e l'amore incondizionato di Ned per la vita, i suoi cari, e soprattutto il suo cane, Obi Wan Kenobi.
Elizabeth Banks interpreta il ruolo di Miranda, giornalista di Vanity Fair, una giovane donna dal carattere autoritario e poco incline ad accettare errori e manchevolezze nel prossimo, cosa che le rende difficile riconoscere ed apprezzare l'affetto delle persone che ha attorno, compreso il vicino Jeremy, di cui è segretamente innamorata. Il contatto con Ned e la sua semplicità, dopo una serie di inconvenienti, le permetteranno finalmente di aprirsi alla vita e all'amore.
Argomento delicato e attuale in “ Che cosa aspettarsi quando si aspetta”, (“What to expect when you are expecting”, per la regia di Kirk Jones, 2012) una commedia tratta dall'omonimo manuale di Heidi Murkoff. Attraverso le storie di cinque coppie alquanto diverse tra loro vengono illustrate le varie declinazione dell' “attesa” piu dolce, e più o meno prevista.
Elizabeth Banks interpreta la trasognata e non più giovanissima Wendy, che desidera un figlio più di ogni altra cosa costringendo il marito Gary alle cure e agli espedienti più improbabili per arrivare al lieto evento. Inaspettatamente, Wendy corona il suo sogno di maternità proprio quando decide di lasciarsi andare e non pianificare più la gravidanza. Si trova a condividere l'esperienza con la “suocera”, la seconda moglie del marito, giovanissima e in attesa di ben due gemelle e del tutto decisa a fare della propria gravidanza un evento, mettendo in secondo piano gli sforzi di Wendy e Gary. Ma l'arrivo dei neonati appiana ogni rivalità.
In “Una notte in giallo”,(sfortunata traduzione italiana del ben più calzante “A walk of shame” di Steven Brill, 2014) la Banks è Meghan Miles, una giovane giornalista del locale notiziario delle 17. Soggiogata da genitori iperprotettivi, mira ad essere perfetta in ogni situazione e ama definirsi una “brava ragazza”, requisito essenziale per ottenere il posto dei suoi sogni con un network famoso. Ma la luminosa carriera rischia una brusca frenata: lasciata dal fidanzato viene trascinata dalle amiche in un locale e nell'arco di una sola notte, dominata da una nuova, conturbante Meghan in attillatissimo abito giallo che vive una serie di tragicomiche avventure, la vita della giornalista prende una nuova, esilarante piega, tra cocktail, incontri occasionali, taxisti lussuriosi, poliziotti zelanti, integerrimi rabbini, auto rimosse e lotte del ghetto.
E senz'altro tra le tre la commedia più leggera della Banks, in cui l'attrice delizia il pubblico con una serie di gag esilaranti e una recitazione scanzonata, interpretando al meglio il clichè della donna perfetta che a causa di una notte brava rivela il suo lato più ribelle.
Donna intransigente, madre attenta, ragazza che esce dal suo ruolo abituale di figlia e lavoratrice perfetta: la Banks si destreggia abilmente tra questi ruoli donandoci tre commedie di buona fattura, adatte a passare piacevolmente un paio d'ore senza pretese da film eccessivamente impegnato.