Tre motivi per rivedere Misery non deve morire

Dal romanzo Misery di Stephen King, “Misery non deve morire” è un uno dei film che è entrato nella cultura popolare cinematografica. Ecco tre motivi per cui rivederlo.

Per chi non avesse visto questo film l’unico consiglio da dare è quello di vederlo, mentre per chi invece lo avesse visto e fosse indeciso se guardarlo nuovamente o meno diamo tre motivazione per togliere qualsiasi dubbio:

  1. Interpretazione magistrale di Kathy Bates, apparentemente bonaria e premurosa nell’accudire lo scrittore per cui ha una forte ammirazione da lasciare a bocca aperta quando inizia le sue torture e gli spezza le caviglie a sprangate. Una performance da non perdere, un personaggio sottile e perverso che ha meritato una statuetta degli Oscar come migliore attrice protagonista.

  2. Da brivido. Per gli amanti della suspense, da vedere al buio e con qualcuno da abbracciare. 107 minuti di costante tensione.

  3. Teatralità. Lo sviluppo della trama, il numero degli interpreti e delle location utilizzate rendono il film quasi teatrale.

Qualche anticipazione: si tratta di un thriller con sfumature horror che fa rabbrividire lo spettatore, con una fantastica Kathy Bates, in grado di aggiudicarsi il Premio Oscar come Miglior Attrice protagonista, e James Caan.

Il film narra le vicende dello scrittore Paul Sheldon, vittima di un incidente stradale e soccorso da un’infermiera che lo ricovera nella propria casa isolata, fanatica lettrice dei libri dell’autore. Tuttavia, dopo aver scoperto le intenzioni di Sheldon di uccidere Misery, la protagonista dei suoi racconti, la donna svela la sua natura psicopatica iniziando a torturare l’uomo con l’intenzione di indurlo a modificare la storia del romanzo.