Alessandro Gassmann nella bufera per il tweet al veleno sulla morte della regina

Critiche, offese ed insulti nei confronti dell'attore che sui social si lascia andare

Il mondo dei social non risparmia Alessandro Gassmann. Nelle ore immediatamente successive alla morte della regina Elisabetta II, scomparsa all'età di 96 anni dopo 70 vissuti da sovrana, l'attore ha scatenato un putiferio per un tweet che si allontana dal cordoglio generale e dalla vicinanza alla Royal Family. Da quando il cinguettio è online, non si contano le reazioni di sdegno e indignazione per le sue parole.

Alessandro Gassmann: regina Elisabetta e il tweet della discordia

Ma cos'ha scritto di così dissacrante e iconoclasta Alessandro Gassmann? Ecco quello che hanno letto i follower sul suo profilo Twitter.

È morta oggi una anziana signora che mi stava simpatica, ha fatto una vita bellissima e piena di responsabilità, vivendo in castelli e spostandosi a volte in carrozza. Mi dispiace per la sua morte, come mi dispiace per la morte di chiunque.

Il tweet è subito preso di mira da centinaia di utenti e scatena numerose critiche: "Vivo in Gran Bretagna da tanti anni e le posso assicurare che no, non era una vecchietta qualunque. Anche se si è anti monarchici bisogna avere l'onestà e l'intelligenza intellettuale di saper leggere la realtà e mi rammarica che lei non sia in grado di farlo", "È morto un capo di Stato. Una donna che ha donato la sua vita al popolo britannico, popolo che l'ha sempre considerata un pilastro e simbolo politico, sociale e umano".

C'è poi chi la mette sul personale: "Descrivere la regina Elisabetta come una vecchietta qualunque è come parlare di Gassman (Vittorio naturalmente) come un vecchietto che ogni tanto diceva cose in pubblico, visitava bei posti e trombacchiava in giro". Non mancano gli insulti e le minacce, come un commento riportato dallo stesso Gassmann: "Io invece se tu muori stappo una bottiglia".

Alessandro Gassmann, Twitter lo riempie di insulti

Travolto dalla shitstorm, Gassmann prova a giustificare il suo pensiero condividendo un cinguettio del giornalista Paolo Berizzi di Repubblica.

E quindi da ieri siamo tutti monarchici, tutti affranti parenti della regina (Rip), di cui ovviamente nulla sapevamo e che ha inciso meno di zero sulla nostra vita. Che in teoria dovremmo essere repubblicani, è ovviamente un dettaglio. Italiani, fantastici.

A pensarla diversamente è Giancarlo Dotto. Il giornalista affida a Dagospia una risposta velenosa per l'attore, autore di una "mediocre battuta" sparata sui social per "distinguersi da caimano nella gazzarra opaca dei coccodrilli".

Con questo estro asinino ha voluto rievocare il concetto che la regina è nuda, sbaraccando con la levità di un quadrumane il fragile castello simbolico su cui si regge non solo un regno più o meno unito ma tutta l'umanità disunita del pianeta, pisciando su una Corona che l'anziana signora indossava con eleganza rara pur essendo un fardello di quasi un chilo e mezzo,  e non importa che fossero perle e non spine, a raccattare esplicite o occulte invocazioni, dei miscredenti in prima linea.