L'agente dell'attrice scrive a Dagospia per smentire il titolo dell'intervista a Barbara Boncompagni
"Era molto orgoglioso delle tante fidanzate, vedevo Ambra piangere in camerino". È il titolo dell'intervista del Corriere della Sera a Barbara Boncompagni, la figlia minore di Gianni, storico autore di programmi televisivi come Bandiera gialla, Alto gradimento e Non è la Rai, scomparso sei anni fa. La Boncompagni racconta le innumerevoli fidanzate del padre, ma il titolo allude ad una specifica relazione con l'allora giovanissima Angiolini.
Boncompagni Ambra, nessuna "liaison amorosa"
Graziella Lopedota, la manager dell'attrice, è dovuta intervenire con una lettera a Dagospia per smentire il titolista del Corriere. Quanto riportato è un'affermazione "palesemente falsa". Il titolo del Corriere, secondo l'agente, è scorretto.
L'accostamento "senza soluzione di continuità di due pensieri distinti dell'intervistata, all'interno del medesimo virgolettato, senza alcun segno di punteggiatura tra i due periodi, è stato costruito in modo tale da far ritenere che la mia assistita Ambra Angiolini sia stata una delle 'tante fidanzate' di cui il compianto Gianni Boncompagni era 'orgoglioso'".
Ambra Angiolini non ha mai avuto con il regista — cui pure è stata sempre affezionata — alcuna liaison amorosa e assumere — o indurre, con titoli ad hoc — il contrario costituisce palese violazione dei diritti della signora Angiolini.
Boncompagni, Gerini e Isabella Ferrari fidanzate illustri
Nell'intervista al Corriere, Barbara Boncompagni rivela che il padre sul tema fidanzate "era un po' vanitoso". La prima (di una lunga serie), quando la figlia aveva cinque anni, fu Raffaella Carrà.
Ha avuto storie con Isabella Ferrari, Claudia Gerini e altre giovanissime. Ma dopo, quando queste ex dovevano prendere decisioni importanti, tipo comprare casa, chiamavano lui: diventava come un padre per loro. Era paterno anche con quelle con cui ha solo lavorato. Negli anni, tante mi hanno raccontato che lui raccomandava sempre di studiare. A noi figlie, invece, ha detto sempre il contrario: io volevo fare l'università a Parigi e lui: ma no, vieni con me, facciamo un programma.
Il passaggio su Ambra è relativo al famoso auricolare, quello con cui Boncompagni suggeriva alla Angiolini cosa dire durante le lunghe puntate di Non è la Rai.
Chiaro: aveva 15 anni. Ma era intelligentissima, si è visto poi dalle svolte di carriera che ha avuto. Mi ricordo quando, vessata dalla stampa, piangeva in camerino. Papà continuava a ripetere: Ambra piange, Ambra piange. Come se fosse una Barbie o il suo giocattolino telecomandato... E io: Ambra piange, sì, perché è un essere umano.