Annabella Sciorra, testimonianza choc al processo Weinstein: "Fu stupro disgustoso"

L'attrice, prima donna ad accusare Harvey Weinstein, racconta in tribunale lo stupro subìto 26 anni fa

Il processo per stupro contro Harvey Weinstein, l'ex produttore di Hollywood accusato da oltre 80 donne di abusi e atti sessuali non consensuali, ha avuto la sua prima, drammatica testimonianza. Annabella Sciorra, la bellissima attrice di Jungle Fever di Spike Lee, The Addiction di Abel Ferrara e della serie I Soprano, ha raccontato in aula i dettagli dello stupro subìto da Weinstein tra la fine del 1993 e l'inizio del 1994. I due si conobbero agli inizi degli anni '90. Lei era ai suoi primi film: Affari sporchi, Cadillac Man e Il mistero Von Bulow.

Annabella Sciorra, Weinstein un mostro

I primi approcci di Harvey Weinstein furono insoliti: una volta le regalò una scatola di cioccolatini a forma di pene. L'episodio della violenza avvenne nell'appartamento della Sciorra a Gramercy Park, popolare quartiere di New York.

Miramax, la casa di produzione dei fratelli Weinstein, aveva prodotto La notte che non c'incontrammo, la commedia con Matthew Broderick che aveva consacrato l'attrice. 

Lui si presentò a casa sua dopo aver cenato insieme in un ristorante di Manhattan: lei, pronta per andare a dormire, aprì la porta pensando fosse il vicino o il portiere del palazzo. Era il produttore, che le fece capire subito le proprie intenzioni. 

Capii che voleva fare sesso e io cominciai a indietreggiare pensando di potermi chiudere in bagno. Gli dissi di andarsene perché non sarebbe successo... non avrei fatto sesso con lui.

Quando Weinstein cominciò a slacciarsi la camicia, la Sciorra si rese conto di quello che stava per succedere. 

Continuava a venire verso di me e mi sentivo sopraffatta perché lui era molto grosso. Mi ha portato in camera e mi ha spinto sul letto. Non posso dire esattamente quando si è tolto i pantaloni o cosa sia successo. Non credo che si sia mai tolto completamente la camicia.

Lo stupro lo ha ripercorso nei dettagli, con la voce rotta dall'emozione. 

Mentre cercavo di togliermelo di dosso – lo prendevo a pugni, a calci – lui mi ha preso le mani e me le ha messe sopra la testa per trattenerle, poi mi è salito sopra e mi ha stuprata. Ha messo il suo pene nella mia vagina. Ha avuto un rapporto sessuale mentre cercavo di lottare, ma non potevo più combattere perché aveva le mani bloccate.

Il produttore le eiaculò su una gamba e sulla camicia da notte, vantandosi del suo "tempismo perfetto". La reazione dell'attrice fu terribile. 

Dissi di no, ma non potevo fare molto contro di lui. Il mio corpo si spense, era così disgustoso che il mio corpo cominciò a tremare, avevo strane convulsioni, come una crisi.

Tempo dopo, i due si ritrovarono e appena lei accennò a quella serata, Weinstein cambiò atteggiamento. 

Era molto minaccioso, i suoi occhi diventarono scuri, pensavo che mi avrebbe colpito. 'Questa cosa rimane tra me e te', mi disse.

Harvey Weinstein, processo può portare all'ergastolo

Gli incontri successivi, rivela la Sciorra, non furono migliori. Weinstein ci riprovò in un hotel di Londra e al Festival di Cannes nel 1997: in quell'occasione si presentò alla porta della sua camera in mutande alle 5 del mattino, impugnando una bottiglia d'olio idratante per bambini e una videocamera. 

La Sciorra non ha mai superato questo trauma: lo stupro la condusse in una spirale di alcolismo e autolesionismo

Questa versione dei fatti è stata contestata da Donna Rotunno, l'avvocato di Weinstein. La legale ha chiesto perché l'attrice avesse aperto la porta senza chiedere l'identità di chi bussava e soprattutto perché non denunciò la violenza alla polizia. La Sciorra ha risposto che all'epoca non realizzò che fosse uno stupro. 

Era qualcuno che conoscevo, pensavo fosse una brava persona. 

Secondo la Rotunno, l'attrice si era resa benissimo conto di quanto accaduto. Lo dimostrerebbe il fatto che nel 1997 entrò a far parte del cast di Cop Land con Sylvester Stallone, Harvey Keitel, Ray Liotta e Robert De Niro: non poteva non sapere che quel film era prodotto dalla Miramax. 

Inoltre nel 2007, quando un giornalista ha intervistato l'attrice facendole una domanda specifica sull'episodio, lei rispose che quella notte non era successo niente. 

Dopo la Sciorra, la cui testimonianza è disponibile integralmente su AP News, toccherà ad altre cinque donne testimoniare contro Weinstein nel processo. Se riconosciuto colpevole di stupro aggravato, l'ex mogul potrebbe essere condannato all'ergastolo.

Fonte foto: https://youtu.be/1J1u0hYVTSc