"Non ho mai saputo della sua ossessione, non me l'ha mai detto": Asia Argento ripercorre crisi e depressione del compagno, lo chef Bourdain
Asia Argento ha pubblicato sui social gli sfoghi e i racconti delle crisi di Anthony Bourdain. La compagna del cuoco e scrittore, trovato morto suicida venerdì 8 giugno in una stanza d’albergo in Francia a 61 anni, ha postato su Twitter un documento, a firma di John E. Richters, nel quale sono elencati i 19 episodi in cui lo chef aveva già accennato pubblicamente alla possibilità di togliersi la vita. Il primo è la descrizione di una sessione di psicoterapia, alla quale Bourdain si era sottoposto nel 2016 mentre si trovava a Buenos Aires per girare un episodio di Cucine segrete. Il cuoco si descrive come un “freak”, depresso e “schiacciato dalla solitudine”. “Mi piacerebbe essere felice. Mi piacerebbe essere più felice. Io dovrei essere felice… Mi piacerebbe essere in grado di guardare fuori dalla finestra e dire: ‘Sì, la vita è bella’”, rivela al suo analista.
Asia Argento, Anthony Bourdain e le sue confessioni
Anthony Bourdain aveva cominciato a soffrire nel 2000 di crisi depressive, che si erano acuite nel 2005 in seguito al divorzio dalla prima moglie, Nancy Putkoski. Nel documento di Richters, vengono citati altri due episodi nei quali Bourdain fa esplicito riferimento all’idea del suicidio in una camera d’hotel. Difesa da molti colleghi di Hollywood dalle accuse di chi l’ha ritenuta responsabile della scomparsa del compagno, Argento ha scritto su Twitter, accompagnando il file: “Non ho mai saputo di questa sua ossessione. Non me l’ha mai detto. Il mio cuore è straziato”.
I never knew about this obsession of his. He never told me. Heart wrenching read: https://t.co/oqQsj4lxz9
— Asia Argento (@AsiaArgento) July 16, 2018
Anthony Bourdain, morte e depressione dello chef
Durante le registrazioni della puntata siciliana di Cucine segrete, Bourdain parlava di una crisi particolarmente violenta così: “Per qualche ragione sento qualcosa che scatta e scivolo rapidamente in una depressione quasi isterica. Non avevo mai avuto un crollo nervoso così prima d’ora, ma ti dico dal profondo del cuore, qualcosa è andato completamente a rotoli. E ci è voluto molto tempo dopo questo maledetto episodio per recuperare”. Lo chef racconta come vivesse spesso immobilizzato a letto dal “senso di colpa, dalla pura, dalla vergogna e dal rimpianto”. Palpitazioni cardiache, terrori, attacchi di odio alimentavano le sue giornate. “Solo il pensiero di lanciarmi dalla mia finestra del sesto piano su Riverside Drive mi ha dato conforto e mi ha permesso di cullare me stesso in un sonno rassegnato”, concludeva amaramente Bourdain.
Fonte foto: https://www.instagram.com/anthonybourdain/