Bruce Springsteen a Ferrara, Manuel Agnelli: "Niente incasso alle vittime dell'alluvione, non me l'aspettavo"

"È l'unica cosa che davvero non mi è piaciuta": il cantante degli Afterhours senza peli sulla lingua sul concerto del Boss

È bufera per il mancato omaggio di Bruce Springsteen agli alluvionati dell'Emilia-Romagna. La vicenda è nota: il Boss si è esibito in concerto a Ferrara e non ha speso neanche una parola per le popolazioni colpite dalle inondazioni. Tante personalità del mondo della musica e dello spettacolo si sono esposte sull'argomento. Tra queste spicca Manuel Agnelli, raggiunto da Repubblica a Milano per le repliche al Piccolo Teatro dello spettacolo Lazarus, la rock opera di David Bowie ed Enda Walsh in cui è protagonista con Casadilego.

Bruce Springsteen, Ferrara e la polemica mediatica

"L'unica cosa che davvero non mi è piaciuta è che non abbia devoluto l'incasso alle vittime dell'alluvione", spiega il cantante degli Afterhours, il quale si dice "stupito" perché proprio "dal Boss non me l'aspettavo". Sull'opportunità di cancellare il concerto, invece, Agnelli ha le idee chiare. 

Penso che troppo spesso ci si dimentica che i musicisti sono professionisti seri. Dietro un evento del genere, c'è il lavoro di centinaia di persone. Un investimento economico e organizzativo enorme, con persone che rischiano di perdere un sacco di soldi. In più è un'occasione di arricchimento per il territorio e anche, detto con la leggerezza che ci vuole, di distrazione. In una situazione tragica, un concerto può aiutare. 

Il cantante capisce pure il silenzio di Springsteen sul palco perché "qualunque cosa avesse detto, sarebbe stata strumentalizzata e avrebbe generato polemiche inutili".

Bruce Springsteen a Ferrara: Agnelli, Vecchioni e Botteri divisi

Pareri diversi da quello di Manuel Agnelli sono stati espressi nelle ore successive al concerto da Roberto Vecchioni e Giovanna Botteri nel corso del programma Le parole, in onda su Rai 3. "Io sono un centesimo di Springsteen e probabilmente il concerto non lo avrei svolto, ma io non sono Springsteen", ha detto Vecchioni.

Dobbiamo distinguere l'ideale dal reale. Sarebbe stato un bel segno rimandare il concerto, ma il reale è altra cosa, sono 70.000 persone che volevano vedere passare il re, che non sarebbe passato più. Avrebbero potuto vederlo solo in quel momento.

Il cantautore milanese si sarebbe aspettato la conferma del live "dall'ultimo rocker del mondo, non dal più grande, per cuore e per anima". Giovanna Botteri ci è andata giù ancora più dura e ha dichiarato che da "un mito di milioni di persone" che canta "il senso della lotta e del riscatto", si aspettava "non che cominciasse il concerto con un ciao Ferrara, ma con un ciao a tutti quelli che in quel momento lottavano per sopravvivere, per liberarsi dal fango".