Il conduttore Cesare Cadeo è scomparso a 72 anni nella sua Milano: era malato da tempo e lascia la moglie e tre figli
È morto nella sua Milano Cesare Cadeo, storico volto di Mediaset e autentico gentleman della tv. Come annunciato dal suo amico Gigi Moncalvo sui social, Cadeo aveva 72 anni e da tempo era malato. Il presentatore lascia la moglie e tre figli, Alessandra, Filippo e Caterina. Inviato e consulente aziendale di Canale 5 fin dal 1981, Cadeo era stato uno dei "pionieri" dell'allora Fininvest e aveva legato il proprio nome prima a programmi sportivi come Record e Calciomania (dov'era affiancato da Paola Perego e Maurizio Mosca), poi a telepromozioni e televendite.
Cesare Cadeo: morto un vero signore della tv
Uno dei volti più popolari delle tv del Biscione, Cadeo era un simbolo di garbo e gentilezza. Il conduttore aveva collaborato con Mike Bongiorno a Superflash ed era stato "rilanciato" negli anni Novanta dalla Gialappa's Band a Mai Dire Gol. Dal 1994 aveva inoltre condotto su Rete 4 il rotocalco Buona giornata insieme a Patrizia Rossetti. Grande tifoso del Milan (era stato il fondatore del gruppo "Nobiltà rossonera"), il presentatore e giornalista milanese era stato pure assessore allo Sport della Provincia di Milano tra il 1999 e il 2004, sotto la presidenza di Ombretta Colli.
Cesare Cadeo, Berlusconi e il Milan nel cuore
Nel suo post d'addio su Facebook, Moncalvo lo ricorda con un po' d'amarezza, perché non valorizzato come e quanto avrebbe meritato "nella giungla del mondo televisivo". "Nemmeno Silvio Berlusconi, Fedele Confalonieri e Adriano Galliani – scrive Moncalvo – lo hanno aiutato come avrebbero potuto e dovuto, dato che si fingevano suoi amici e nonostante avessero avuto tanto grazie al suo garbo, alla sua capacità di pubbliche relazioni, alla sua propensione a far prevalere sempre la generosità, la correttezza e la lealtà su ogni altra cosa - ma egli non era turbato da questo: amareggiato sì per tanta ingratitudine, ma consapevole che nel mondo della tv non c'è da aspettarsi nulla da nessuno, nonostante i propri meriti, la propria capacità, la propria bravura".
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