Carlo Croccolo si lascia andare in una lunga intervista su Repubblica dove l'attore racconta di sè e non solo
L’attore e doppiatore italiano, Carlo Croccolo di origini partenopee classe 1927 si è raccontato in una lunga intervista su Repubblica in cui si è lasciato andare a confessioni sia professionali che personali sulla sua vita passata e presente. Il celebre interprete che ha lavorato con Vittorio De Sica nel film "Ieri, oggi, domani", l’attore che con la sua interpretazione nel film "’O re" di Luigi Magni si aggiudicò anche il David di Donatello ma soprattutto l’interprete che negli anni cinquanta e sessanta, abbiamo tutti conosciuto e amato al fianco di Totò, ha raccontato su Repubblica anche il rapporto che c’era fra lui e il grande divo nostrano.
"Ho fatto una decina di film con lui. Credo di essere tra le persone che lo hanno conosciuto meglio. Era severo sul set e formale nella vita. Non aveva la malinconia che certi comici posseggono. Convinto della sua grandezza soffrì un certo ostracismo dalla critica. Gli ultimi anni furono afflitti da menomazioni alla vista. Lavorare in quelle condizioni non era facile, eppure malgrado la cecità fu sempre al centro della scena".
Carlo Croccolo però si lascia andare anche a confessioni molto forti sul suo privato, del mancato legame con suo padre e di quello forte con sua madre ma non solo, l’attore ha anche raccontato che da giovane studiò medicina ma poi non si laureò: “Il professore che avrebbe dovuto seguire la mia tesi mi considerava un cretino - ha dichiarato lo stesso Croccolo.
Alla domanda poi, dove gli viene chiesto quali siano le sue preferenze sui comici di oggi, l'attore ha così risposto: "Grande comico è stato Troisi, forse perfino più di Totò. Grande Sordi che ha inventato il cattivo divertente. Oggi il solo che vedo a quelle altezze è Checco Zalone. Il guaio di molti odierni comici è di volersi sentire intelligenti, quando sono solo un po' stronzi". Lei da quale parte si mette? "Una sera Eduardo De Filippo mi insultò dandomi del cretino". Infine Croccolo ha anche ammesso di non reputarsi affatto un attore comico piuttosto come "il lato triste della comicità".