È morta Elizabeth Sung: addio alla star di Febbre d'amore

Dal 1994 al 1996 nel cast della celebre soap opera e poi in tantissime serie tv, Elizabeth Sung è morta improvvisamente a 63 anni

Elizabeth Sung, attrice di tantissime serie tv, è morta a 63 anni. Le cause della sua scomparsa non sono state rese note dal marito, l’attore e sceneggiatore Peter Tulipan. Famosa per aver interpretato il personaggio di Luan Volien nella celebre soap opera Febbre d'amore, Sung era nata a Hong Kong il 14 ottobre 1954. Dopo l’infanzia trascorsa a Happy Valley, si era trasferita negli Stati Uniti per studiare danza alla Julliard School di New York e regia all’American Film Institute. Il debutto al cinema era arrivano nel 1989 in Tango & Cash di Andrei Konchalovsky con Sylvester Stallone e Kurt Russell. Sul grande schermo, i suoi ruoli più importanti furono in Il circolo della fortuna e della felicità di Wayne Wang e Memorie di una geisha di Rob Marshall.

Elizabeth Sung: morta l'attrice di Febbre d'amore

Dal 1994 al 1996, Elizabeth Sung divenne un volto popolare del piccolo schermo grazie a Febbre d'amore: era Luan Volien, la donna vietnamita che sposa Jack Abbott (Peter Bergman) e diventa madre di Keemo e Mai. La sua uscita dal cast fu uno shock per i fan: nel 1996, stanca di essere imprigionata in questo ruolo, decise di “uccidere” il suo personaggio con gli sceneggiatori della soap. Durante quel periodo, Sung era diventata una delle personalità più influenti della comunità sino-americana di Hollywood. 

Febbre d'amore, soap opera e tanta tv per Elizabeth Sung

L’attrice era stata anche nel cast di altri film di successo come Arma letale 4, Il fascino di Grace e Fallen Stars. Nel 1995 aveva diretto il suo primo e unico cortometraggio, Requiem. In televisione, Sung aveva recitato in tantissime serie: Hawaii Five-0, I Soprano, Bones, Curb Your Enthusiasm, NCIS: Los Angeles, Streghe. La sua ultima apparizione è stata al fianco di Kathy Bates nell’episodio Schrodinger’s Pot della serie Disjointed, la sit-com realizzata per Netflix da Chuck Lorre.

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