L'attore australiano da piccolo sognava di diventare pilota ma non aveva soldi per realizzare il suo sogno
Eric Bana, in un'intervista a Vanity Fair ha confidato che da piccolo sognava di fare il pilota, ma a causa delle sue condizioni economiche non ha mai potuto realizzare il suo sogno: «Sono sempre stato ossessionato dai motori, fin da bambino. Non vedevo l’ora di poter prendere la patente, avere la prima moto, la prima macchina. Sognavo di diventare un pilota di auto da corsa. Purtroppo non avevo abbastanza soldi neppure per fare il pieno, figuriamoci per partecipare alle gare».
Questo il sogno di Eric Bana: non diventare famoso, come invece vorrebbe il personaggio che interpreta in Special Correspondents, il film scritto, diretto, prodotto e cointerpretato da Ricky Gervais, chesarà disponibile in streaming su Netflix dal 29 aprile. Il suo Frank Bonneville è un giornalista che si finge reporter di guerra in Ecuador e che finisce nei guai quando si sparge la notizia (falsa anche quella) che sarebbe vittima di un rapimento.
La carriera di attore e di padre
«Da ragazzo non pensavo che avrei potuto lavorare nel cinema:fare l’attore era qualcosa che poteva capitare agli altri, non a me. Ho cominciato a considerare l’idea che ero ormai un adulto dopo essermi esibito per anni in sketch comici», racconta l'attore. Bana ha due figli – Klaus, 16 anni, e Sophia, 14 – avuti dalla moglie Rebecca Gleeson. Ma loro non sognano la celebrità: «Sanno che fare l’attore è un mestiere difficile, per loro notorietà significa dover lavorare duro. A casa non guardiamo reality e talent show, eccetto quelli di cucina. Mi piacciono perché i ragazzi imparano cose utili sul cibo, su un’alimentazione sana».