Costano cari i siparietti televisivi a Fabrizio Corona: ecco la richiesta fatta dalla Procura per revocare l'affidamento terapeutico
Brutte notizie per Fabrizio Corona: la Procura di Milano ha chiesto ai giudici del Tribunale di sorveglianza la revoca dell'affidamento terapeutico all'ex fotografo dei vip. Dovesse essere accolta questa misura, per Corona si spalancherebbero un'altra volta le porte del carcere. La Procura non ha apprezzato i siparietti televisivi dell'ex re dei paparazzi, durante i quali Corona ha commesso numerose violazioni.
Fabrizio Corona, news pessime in arrivo: torna in carcere?
Fabrizio Corona era tornato in libertà il 21 febbraio scorso. Gli era stato concesso l'affidamento terapeutico come alternativa alla prigione. La prima violazione era arrivata appena sette giorni dopo: il giudice gli aveva proibito l'utilizzo dei social network (oltre che rilasciare interviste e diffondere immagini) e invece Corona aveva postato un video della sua uscita da San Vittore, con baci e abbracci all'allora fidanzata, Silvia Provvedi.
Le violazioni, secondo la Procura, sono proseguite senza sosta nel corso degli ultimi sei mesi. Particolarmente esagerato è stato l'insulto che aveva rivolto il 5 giugno al magistrato della Procura generale di Milano, che aveva chiesto per lui 2 anni e 9 mesi di reclusione per il caso dei 2 milioni di euro frodati al fisco e nascosti nel controsoffitto dell'abitazione della sua collaboratrice Francesca Persi: "Il pg non ha capito un cazzo". Sfrontato come suo solito, Corona ha postato questo scatto su Instagram non appena ha saputo della richiesta della Procura.
Fabrizio Corona oggi: violazioni lo riportano a San Vittore
Anche la partecipazione al Grande Fratello Vip, comprensiva di lite con Ilary Blasi in diretta televisiva, non era stata autorizzata dai giudici. Corona poteva recarsi a Roma ma non per prendere parte a programmi televisivi. "Non è certo questo il modo per espiare una pena", ha dichiarato in udienza Nunzia Gatto, l'avvocato generale dello Stato. Corona ha inoltre commesso altre sciocchezze che potranno costargli care, come il mancato rispetto degli orari per il rientro a casa e dei permessi per lavorare al di fuori della Lombardia.
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