Fabrizio Frizzi, la grande commozione ai funerali: in migliaia in Piazza del Popolo

La Rai ha trasmesso i funerali di Fabrizio Frizzi, lo storico conduttore che si è spento nella notte tra domenica e lunedì

Una folla immensa all'esterno della chiesa degli Artisti di Piazza del Popolo a Roma, gli amici, i familiari e i colleghi a seguire la funzione all'interno: l'ultimo saluto a Fabrizio Frizzi, l'amato conduttore che si è spento nella notte tra domenica e lunedì 26 marzo, dopo una emorragia cerebrale che si è rivelata fatale, è andato in scena alle 12 di mercoledì 28 marzo, trasmesso in diretta su Rai 1. Momenti di grande commozione nel corso del funerale di Fabrizio Frizzi: composta nel suo dolore la moglie, Carlotta Mantovan, incapace di trattenere le lacrime Milly Carlucci, che nel corso della prima lettura ha fatto fatica a non mostrarsi distrutta dal dolore per la morte del collega e amico, suo compagno di viaggio nel celebre Scommettiamo Che...?, cult anni '90. 

Fabrizio Frizzi, i funerali: folla commossa

Ai funerali del conduttore c'erano proprio tutti. I vertici Rai, i volti del servizio pubblico ma anche di Mediaset e La 7 (Carlo Conti, Antonella Clerici, Amadeus, Giancarlo Magalli, Massimo Giletti, Simona Ventura, Paolo Bonolis e tanti altri), l'amico Max Biaggi e anche Valeria Favorito, la ragazza alla quale Fabrizio Frizzi aveva donato anni fa il proprio midollo osseo.

Nel corso dell'omelia è stato fatto riferimento proprio alla grande generosità del conduttore, che aveva scelto di compiere un gesto nobile nascondendolo a tutti, per non farsi pubblicità. 

Fabrizio Frizzi, la malattia che lo ha portato via

"Il combattente": così era definito Fabrizio Frizzi da chi lavorava in Rai con lui. Il motivo sembra poter essere riconducibile al male che lo aveva colpito mesi fa. Uno dei suoi colleghi, Giancarlo Magalli, nel post Facebook pubblicato dopo la morte del presentatore di L'Eredità, aveva fatto riferimento alla sua battaglia. Ed era stato uno dei tanti a regalare un ricordo commosso sui social.

"Sapevamo che stava male. Sapevamo che combatteva una battaglia disperata. Sapevamo che non voleva che se ne parlasse per paura di dover smettere di lavorare ed abbiamo tutti rispettato questo suo desiderio, la Rai per prima", aveva scritto Magalli su Facebook.