Flavio Insinna contro l'aumento delle spese militari: "Pronto ad affrontare le conseguenze delle mie parole"

Il conduttore contrario all'invio di armi in Ucraina e all'aumento del 2% del Pil per l'acquisto di armi annunciato da Draghi

Flavio Insinna non ha paura di esprimere una posizione fortemente critica con il governo di Mario Draghi sostenuto da tutte le forze parlamentari. Durante una puntata del quiz campione d'ascolti L'eredità, il conduttore si è schierato contro l'aumento delle spese militari, ormai un dato di fatto per il futuro dell'Italia. Non solo: il conduttore ha ribadito questa posizione nel corso di un'intervista concessa al settimanale Oggi.

Cosa ha detto Flavio Insinna contro l'aumento delle spese militari

È cosa nota che l'esecutivo Draghi non verrà meno all'impegno preso con la Nato otto anni fa di raggiungere il 2% del Pil per la spesa militare entro il 2024. Una scelta controversa nel pieno dell'escalation del conflitto in Ucraina. Ancora di più con la diffusione del documento di Economia e Finanza 2022. Il Ministero dell'Economia e delle Finanze prevede infatti ulteriori tagli alla sanità pubblica: 131.710 milioni di euro pari al 7% del Pil per l'anno in corso (-0,2% rispetto al 2021); 130.734, 128.872 e 129.518 milioni pari al 6,6%, 6,3% e 6,2% del Pil nel triennio 2023-2025.

Durante L'eredità la parola da indovinare nel gioco della ghigliottina era "risparmio". A quel punto Flavio Insinna non si è trattenuto, consapevole che il destino del sistema sanitario nazionale sembra essere ancora una volta quello del sottofinanziamento a favore della difesa.

Risparmio sulla spesa. Non vi arrabbiate, per me il risparmio andrebbe fatto sulla spesa militare e con quei soldi andrebbero costruiti scuole, ospedali, case. Mi taccio... Tanto lo sapete che c'ho ragione io.

Dalle parti di Viale Mazzini non è mancata l'irritazione. Queste dichiarazioni non sono piaciute ai vertici della Rai, in particolare in quota Pd e Forza Italia. Ma Insinne, cattolico e di sinistra, si è semplicemente rifatto a quanto affermato da Papa Francesco, assolutamente contrario all'incremento delle spese militari. Il pontefice si è detto "vergognato" da quel gruppo di Stati "pazzi" che si sono "compromessi" a spendere il 2% del Pil per l'acquisto di armi "come risposta a questo che sta accadendo".

Flavio Insinna contro la guerra e l'invio di armi

In un'intervista al settimanale Oggi, Insinne definisce "la solita canizza politica" la reazione isterica e scomposta che numerosi parlamentari hanno messo in scena alle sue parole.

È più forte di me, non posso vedere la parola 'risparmio' e non dire che tutti i governi hanno sempre tagliato per prima cosa sanità, scuola e lavoro… Non sono contro questo o quel partito, sono contro la guerra e contro l'ingiustizia sociale. Ho la consapevolezza di essere fortunato e sento il dovere di darmi da fare in prima persona. Non ho alcun senso di colpa, lo faccio solo perché è giusto e perché dà un senso che mi piace alla mia esistenza.

L'attore e presentatore è consapevole che questa posizione gli procurerà dei fastidi, ma non si pone il problema: ha già affrontato polemiche feroci in passato quando si è detto "totalmente contrario alla caccia", beccandosi una diffida per diffamazione da parte del presidente di Federcaccia.

Dico quello che penso anche in televisione perché non abdico alla mia identità. La libertà non è gratis, lo so. Se un giorno le mie parole porteranno a delle conseguenze, le affronterò.