Giacomo Poretti striglia il politicamente corretto: "È una forma di censura ipocrita"

L'attore, in scena a teatro con "Condominio mon amour", critica la cancel culture che "ingessa la comunicazione"

A distanza di poche ore da Christian De Sica che l'ha definito "una stronzata", anche Giacomo Poretti si rivolta contro il politicamente corretto. L'attore del trio, in occasione del suo nuovo spettacolo teatrale Condominio mon amour in coppia con la moglie Daniela Cristofoli al Teatro Oscar deSidera di Milano, ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Ragione in cui critica ferocemente la cultura del politically correct esasperato e a tutti i costi, dai comportamenti alle forme d'arte.

Giacomo Poretti: politicamente corretto mai piaciuto

"Per fortuna il mestiere del comico si potrà sempre esercitarlo, perché i comici sono ribelli e un po' rivoluzionari: sicuramente troveranno il modo per opporsi a questa ipocrita censura", spiega Poretti.

È una forma di censura che non ci è mai piaciuta, è un'evoluzione storica. Si può dire quasi tutto e quindi ognuno si assume la responsabilità di ciò che dice, ma che a priori non si possano dire certe cose... è brutto, diciamo.

Con buona pace dei debunker, la cancel culture esiste eccome e per l'attore "ingessa la comunicazione e la rende ipocrita e poco sincera". Ad esserne danneggiata è soprattutto la creatività, al cinema e in tv come a teatro.

Condominio mon amour è in scena all'Oscar deSidera dall'8 al 19 novembre e racconta la storia di Angelo, il portiere di un grosso condominio della Milano "bene" di oggi. Come accade a tanti custodi, da un giorno all'altro Angelo viene licenziato. Gli azionisti non ritengono più necessaria la sua presenza e hanno deciso di sostituirlo con un'app. Ma Angelo è un osso duro e comincia così una forsennata lotta per la sopravvivenza.

Giacomo Poretti: teatro da sempre nella sua vita

"Soprattutto con la pandemia, abbiamo riflettuto tanto sul cambiamento che sta avvenendo nel mondo del lavoro", racconta Giacomo a La Ragione, in un percorso simile a quello fatto da Giovanni Storti nel film Le voci sole

La nostra è una riflessione legata anche all'età: ho superato i sessant'anni, mia moglie Daniela ancora no ma siamo lì. Abbiamo costruito una commedia agrodolce cercando di sviscerare i temi dell'oggi: spesso si parla di superficialità delle nuove generazioni e di pretese assurde, secondo noi certe dinamiche vanno capite e problematizzate. Lo stile della comicità ci permette di esplorare tematiche spinose attraverso l'ironia.

Sempre sensibile alle tematiche sociale, Poretti ha deciso, in accordo con l'Oscar deSidera, Daniela Cristofori e il regista Marco Zoppello, di offrire l'opportunità di partecipare alle prove dello spettacolo ai giovani dai 15 ai 25 anni appassionati di teatro, allievi delle accademie e studenti universitari e delle scuole medie superiori.