Continua sui social la faida tra la showgirl e l'agente, risalente al 2017 tra cause e querele per diffamazione
Continua pubblicamente la guerra privata tra Heather Parisi e Lucio Presta. La "faida" dura dal 2017, ovvero da quando la showgirl fece causa alla Arcobaleno Tre, la società di produzione dell'agente, per accordi firmati dall'azienda ma non rispettati. Presta reagì ai velenosi commenti della ballerina intentando una querela andata avanti per anni e conclusa con la condanna della Parisi per diffamazione.
Heather Parisi Lucio Presta: diffamazione e tanto altro
Ora, dopo i messaggi al cianuro di Presta e l'invio di un ufficiale giudiziario negli studi della Rai durante la registrazione dell'intervista concessa dalla Parisi a Belve, la lotta tra i due prosegue a colpi di tweet e storie su Instagram. A cominciare è la soubrette americana che in alcune Stories definisce un "linciaggio mediatico" quello di chi, come il potente agente marito di Paola Perego, usa la Rai e i media "per vendette personali".
Cosa avrei mai fatto di così terribile da meritare questo trattamento? La sentenza 7746/2022 del Tribunale di Roma ha stabilito che ho pubblicato la foto della compianta mia migliore amica, abbracciata a me, "senza il consenso scritto da parte degli eredi".
Parisi fa riferimento a quando ha postato un'immagine della seconda moglie di Presta, Emanuela Contessi, morta nel 2007 e madre dei figli dell'agente, Niccolò e Beatrice. "Confesso che non sapevo, come credo la gran parte dei cittadini comuni, che per pubblicare la foto di una persona – scrive la showgirl – fosse necessaria l'autorizzazione scritta sua o, essendo lei purtroppo scomparsa, quella degli eredi".
La sentenza, pur ritenendo "del tutto priva di fondamento la pretesa violazione dei diritti all'onore e alla reputazione tanto della donna rappresentata nella foto che dei suoi congiunti, oggi attori" e pur avendo "rigettato la richiesta della pubblicazione della sentenza in una o più testate giornalistiche, radiofoniche e in siti internet", mi ha condannato, per il solo fatto formale della pubblicazione della foto senza autorizzazione scritta, al risarcimento dei danni.
Il risarcimento dei danni a cui è stata condannata Heather Parisi è di 2.000 euro (a ciascuno dei due figli di Presta) più le spese processuali. La ballerina ha apprezzato che Niccolò e Beatrice "non abbiano mai attivato l'ufficiale giudiziario e a loro, per porre fine alla questione, ho versato spontaneamente quanto dovuto".
Con la seconda sentenza 4773/2022, il Tribunale di Roma ha ritenuto "palesemente incontinente" il video su Twitter che mostra "la Parisi 'scherzare' sul fatto di litigare con sé stessa... per poi concludere con la showgirl che mima Pinocchio portando il dito medio sul proprio naso" con gli hashtag #Pinocchio e #bugie e "le mentions dell'attore oltre che della Cuccarini".
Lucio Presta Heather Parisi, la faida continua sui social
Il giudice ha liquidato il caso in via equitativa con il pagamento della somma di 10.000 euro, ma l'avvocato della Parisi non concorda con alcuni passaggi della sentenza di condanna e ha quindi proposto appello, attualmente in corso.
In forza di queste due sentenze, il 9 marzo 2023 si è presentato al mio camerino presso gli Studi Lumina, l'ufficiale giudiziario accompagnato dall'avvocato di controparte. Nessun rappresentante delle forze dell'ordine era presente negli studi tantomeno nel mio camerino e nessun rappresentante si è mai palesato alla mia presenza. Dopo che l'ufficiale giudiziario mi ha esposto le ragioni della sua visita ho contattato il mio avvocato che tuttavia era in udienza. Una volta avuto la conferma da parte del mio legale della esattezza delle somme richieste e della legittimità della procedura mi sono subito resa disponibile a pagare quanto richiesto.
Non ci sono stati carabinieri né pignoramenti. E allora perché tanto clamore e "accanimento da parte del mainstream"? Parisi ipotizza le motivazioni dietro il trattamento che i media le hanno riservato.
Sarà che ho pestato i piedi a chi utilizza i mezzi di comunicazione a proprio piacimento, sarà che il grado di "zerbinaggio" di gran parte del mainstream in Italia ha raggiunto livelli intollerabili, sarà che sono straniera quanto basta da far emergere in qualcuno il piacere di "Italians do it better", sarà che non ho mai avuto sponsor politici né da una parte né dall'altra e che non sono mai salita su nessun carro del vincitore o sarà che faccio battaglie scomode.
"Al netto degli odiatori seriali – conclude la Parisi – io continuo a ricevere in privato e in pubblico tantissima solidarietà e tantissimi attestati di stima e sono grata. Questo dimostra la sempre maggior distanza tra il paese reale e il paese legale di chi detiene il potere e di chi, di quel potere, è servo e megafono".
La replica di Lucio Presta, nemmeno a dirlo, è arrivata subito via Twitter. "Dopo le ultime dichiarazioni odierne dell'adorata Heather Parisi – scrive l'agente calabrese – mi toccherà querelare la signora per diffamazione ed una serie di bugie o mi vedrò costretto a pubblicare bonifico fatto quel giorno da una terza persona legata al marito, motivo per cui non hanno pignorato. Pensaci".
dopo ultime dichiarazioni odierne della adorata @heatherparisi mi toccherà querelare la signora per diffamazione ed una serie di bugie o mi vedrò costretto a pubblicare bonifico fatto quel giorno da una terza persona legata al marito motivo per cui non hanno pignorato. Pensaci
— ellepi_one (@PrestaLucio) March 29, 2023