Intervista a Paolo Ruffini, uno dei protagonisti della commedia I Babysitter

Intervista all'attore Paolo Ruffini, che veste i panni di Aldo nella commedia I Babysitter

I Babysitter è una commedia di Giovanni Bognetti che arriverà nelle sale cinematografiche italiane il prossimo 19 ottobre ed è una produzione Colorado Film, in collaborazione con Medusa Film (guarda qui il trailer). Nel cast ci sono anche Francesco Mandelli, Andrea Pisani, Simona Tabasco, Davide Pinter, Luca Peracino, Alberto Farina, Bruno Gambarotta e con Francesca Cavallin, Antonio Catania, Francesco Facchinetti, vede anche la partecipazione straordinaria di Diego Abatantuono.

Intervista a Paolo Ruffini

Come è nata la sua partecipazione a "I Babysitter"? A giugno del 2014 mentre ero al montaggio del mio film "Tutto molto bello", ho visto al cinema la commedia francese "Babystting" e ne sono restato estasiato. L'ho vista altre due volte e ne ho parlato al produttore Maurizio Totti. Dopo qualche tempo, la Colorado ne ha acquisito i diritti. Sono stato molto felice di recitare nel primo film da regista di Giovanni Bognetti. Un amico caro che aveva sceneggiato i miei due film da regista ed aveva lavorato con me anche come autore di punta del programma tv "Colorado cafè". E’ successo tutto in una maniera molto amichevole come spesso accade per i progetti della Colorado, si lavora in famiglia.

Chi è il personaggio che lei interpreta e che cosa gli succede in scena? Aldo Morelli è un campione di tiro al piattello. E’ uno che si sente famoso come campione, ma con tutto il rispetto che si può avere, il suo è uno sport che ha una fama molto minore e limitata rispetto ad altri. Lui però ha un atteggiamento totalmente spavaldo e smargiasso nei confronti della sua specialità e questo suo modo di porgersi gli crea continui imbarazzi. Nonostante la sua convinzione di essere famoso, purtroppo non viene mai riconosciuto da nessuno. E' un tipo cinico. Quando succede un disastro non fa niente per risolverlo. Anzi, a volte si muove con una flemma fastidiosissima, è come se gettasse benzina sul fuoco anziché cercare di spengerlo. Anziché sopire un'eventuale tensione la accende e la rende ancora più viva. Una volta ad esempio arriva ad esclamare: "Certo però che brutta persona questo Remo..". Quando poi Andrea Pisani gli fa notare che si tratta in fondo soltanto di un bambino lui gli risponde: "e che vuol dire? I bambini sono persone basse". Con questo pensiero legittima infatti delle reazioni pari ad un adulto, senza sconti. L’Aldo Morelli che interpreto decide coscientemente di non lasciarsi condizionare dalla propria sensibilità: fin dall'inizio della nostra storia lui è come una bomba ad orologeria che si muove piano, un oggetto di scientifica distruzione di tutto e tutti dettato dalla frustrazione di non essere celebre e di non essere mai riconosciuto da nessuno.

Che tipo di rapporto si è creato con Giovanni Bognetti? L'ho visto molto determinato e sicuro, si capiva che aveva studiato bene il film originale. Ma la peculiarità di questa sua opera prima è data da tante novità e da una coralità diversa. "I Babysitter" è anche un film d'azione: c'è un sottogenere all'interno di questo tipo di film che è il materiale video ritrovato casualmente alla maniera di "Blair Whitch Project" o di "Cannibal Holocaust". La differenza con l'horror è che qui sei sempre dentro alla risata grazie all'estemporaneità della piccola telecamera, facile da gestire anche per dei ragazzi. Secondo me Bognetti è stato molto bravo nel girare le scene d'azione in soggettiva. Credo sia difficile trovare oggi un film comico con scene d'azione così realistiche e avvincenti come quella di un clamoroso inseguimento su alcuni go-kart. 

Ancora una volta lei è in scena accanto a Francesco Mandelli: qual è il segreto della vostra alchimia? Ci compensiamo bene. Non siamo un comico e una "spalla", ma giochiamo alla pari. La nostra è una comicità basata su due attorialità diverse, ci troviamo bene in sinergia. D’altronde eravamo già collaudati, sia nei film corali che quando abbiamo lavorato insieme a Mtv, nei programmi on the beach e Seleft.

Come si è trovato con gli altri attori? Ho ritrovato molto volentieri Andrea Pisani e Luca Peracino che avevo avuto accanto a me due anni fa nel mio film "Fuga di cervelli". Mi ha fatto un piacere immenso recitare con Diego Abatantuono che fin da quando ero un ragazzino per me è sempre stato un mito assoluto ed è diventato in questa occasione un mio grande amico. Quando iniziai a presentare il programma tv "Colorado cafè", Diego mi diede tantissimi consigli e suggerimenti e poi col tempo siamo diventati amici, abbiamo avuto una frequentazione costante, culminata qualche mese fa nella partecipazione al programma tv "Eccezionale veramente" di cui siamo stati insieme giudici.

Ricorda qualche sequenza particolarmente divertente? Una scena molto forte per cui ci siamo preparati tanto. Nessuno faticherà, dopo aver visto il film, a capire di cosa sto parlando. Mi è rimasto poi particolarmente impresso Remo, il bambino che della storia è in fondo il vero protagonista. So che è stato trovato dopo tanti provini e si è rivelato eccezionale! Ad un certo punto era diventato così esperto della vita del set, che lo ritrovavamo a parlare con l'operatore mentre gli dava indicazioni e consigli.

Che tipo di film è "I Babysitter”? E' certamente un film per tutti. Una commedia piuttosto inedita nel suo genere, perché piena di azione e di ritmo. Spero che possa piacere al pubblico. Nelle produzioni Colorado, gli attori raccontano che lavorate come tra amici, in un clima complice e solidale…C'è una familiarità che io conosco bene. Situazioni amichevoli e gioiose, tanto che noi rimanevamo spesso e volentieri oltre le nostre scene a vedere recitare gli altri amici. E’ una dimensione molto affascinante a cui si arriva grazie alla grande collaborazione tra tutti i reparti e così quando finisce la lavorazione di un film e ci si deve lasciare, c' è sempre la lacrimuccia in agguato.