Inscenò un'aggressione omofoba: Jussie Smollett condannato al processo e ricoverato in psichiatria

L'attore di "Empire" dovrà scontare 150 giorni di carcere e 30 mesi di libertà vigilata: la sua reazione post-sentenza gli costa un Tso

Un sentenza durissima: 150 giorni di carcere e 30 mesi di libertà vigilata. È quella che il tribunale di Chicago ha deciso per Jussie Smollett, l'attore e cantante afroamericano famoso per aver interpretato il ruolo di Jamal Lyon nella serie Empire. I fatti per cui Smollett è finito a processo risalgono al 29 gennaio 2019. L'attore si reca presso una stazione di polizia di Chicago e denuncia di aver subito un'aggressione omofoba e razzista da parte di alcuni sostenitori di Donald Trump. Ma è tutto falso: l'aggressione è una messa in scena per fare propaganda e accrescere la propria visibilità.

Jussie Smollett, processo chiuso: è colpevole

I responsabili del finto assalto dichiarano di essere stati pagati da Smollett e l'attore si becca sei capi d'accusa, tra cui il "disorderly conduct" (l'equivalente del nostro disturbo della quiete pubblica) e la falsa testimonianza. Non solo: 20th Century Fox lo licenzia dal cast di Empire ed elimina il personaggio di Jamal dalla serie.

Dopo l'iniziale ritiro delle accuse, un'indagine ulteriore della procura speciale di Chicago convince il gran giurì della contea di Cook a processare Smollett per i sei reati che gli sono stati imputati. Il processo comincia nel novembre del 2021 e si chiude il 9 dicembre. La condanna è severa e viene comunicata il 10 febbraio 2022 con la sentenza: Smollett è colpevole di cinque dei sei capi di imputazione e oltre al carcere, deve anche restituire più di 120mila dollari di risarcimento alla città di Chicago.

Jussie Smollett, Empire addio: l'attore ricoverato in psichiatria

All'indomani della sentenza e delle parole del giudice James Linn ("Sei solo un ciarlatano che finge di essere vittima di un crimine d'odio"), Smollett è stato ricoverato nel reparto di psichiatria dell'ospedale della contea di Cook. La reazione dell'attore alla condanna in aula ha richiesto un Tso: Smollett ha cominciato a urlare e a promettere che non si sarebbe tolto la vita durante il periodo di custodia. Jussie si proclama ancora innocente e vittima di un sistema razzista. "Se mi succede qualcosa quando entro lì dentro – ha gridato mentre veniva portato via dai poliziotti alludendo al presunto suicidio di Jeffrey Epstein – non l'ho fatto da solo: questo lo dovete sapere tutti".

A confermare il ricovero è il fratello maggiore di Jussie, Jojo Smollett, anche lui attore. Smollett rivela in un'intervista a Fox 32 che la famiglia ha iniziato ad essere "bombardata di minacce telefoniche" nella mattina di venerdì, subito dopo che il fratello è stato condotto in prigione. I misteriosi intimidatori avrebbero promesso un "trattamento speciale" per Jussie in carcere.

Jocqui Smollett, un altro fratello di Jussie, ha spiegato in un video su Instagram che Jussie è stato trasferito nel reparto psichiatrico perché "a rischio di atti di autolesionismo" e che è "molto preoccupato" per la sua salute mentale.