È morto il regista sudcoreano Kim Ki-duk per complicazioni legate al COVID-19

Il regista sudcoreano si è spento in un ospedale della Lettonia: Kim Ki-duk era stato ricoverato per Coronavirus ed è morto dopo i trattamenti ricevuti.

Il regista sudcoreano Kim Ki-duk è morto per complicazioni dovute a un'infezione da Covid-19. Il cineasta si è spento l'11 dicembre 2020 in Lettonia dove si trovava già dalla metà del mese scorso. Diverse notizie, provenienti dalla Russia hanno affermato che il regista è morto proprio a causa del Coronavirus. Una fonte diplomatica ha riferito che l'ospedale non ha ancora confermato la morte di Kim Ki-duk a causa delle norme sulla protezione della privacy.

Kim Ki-duk, morto il regista sudocoreano

Il grande regista sudcoreano - Kim Ki-duk - è morto in Lettonia per complicazioni da Coronavirus, come hanno riferito i media lettoni. Kim Ki-duk, 59 anni, era uno dei migliori registi della Corea del Sud e aveva vinto premi prestigiosi tra cui il Leone d'oro al Festival del cinema di Venezia 2012 per il suo film Pietà.

Secondo il portale di notizie di Delfi, Ki-duk si trovava in Lettonia dal 20 novembre: il portale ha rivelato che il cineasta aveva intenzione di acquistare una casa a Jurmala e ottenere un permesso di soggiorno, ma non si è presentato a una riunione programmata, dopo di che i suoi colleghi, preoccupati, hanno iniziato a cercarlo negli ospedali di tutta la Lettonia, il che è stato piuttosto complicato a causa alle norme sulla protezione dei dati personali.

Kim Ki-duk, gli ultimi film e la diatriba giudiziaria

Tra gli ultimi film diretti da Kim Ki-duk, troviamo Il prigioniero coreano, Ingan, gong-gan, sigan geuligo ingan, Din. Di recente, il cineasta sudcoreano ha perso una causa di risarcimento intentata contro un'attrice e un'emittente locale, entrambe le quali hanno sollevato accuse di abusi sessuali nei suoi riguardi. 

Il tribunale distrettuale occidentale di Seoul, infatti, ha deciso a favore degli imputati, respingendo le affermazioni di Kim secondo cui l'attrice e l'emittente televisiva MBC lo hanno falsamente accusato di violenza sessuale, diffamandolo in tal senso. Il regista, al centro dell'enorme scandalo #MeToo dal 2017 al 2018, aveva chiesto alle due parti 1 miliardo di won (885.740 dollari) di risarcimento danni.

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