La mossa del cavallo, i renziani contro lo sceneggiatore di Montalbano: "Perché rosichi?"

Francesco Bruni fa notare sui social che Matteo Renzi ha "rubato" il titolo del suo libro dal romanzo di Camilleri: scoppia la polemica

Matteo Renzi ha da poco fatto uscire un nuovo libro, intitolato La mossa del cavallo. Il segretario di Italia Viva illustra in questo saggio, edito da Marsilio, la strategia del suo "radicalismo riformista" che punta a ridefinire il panorama della politica italiana. Le idee e le proposte di questo manifesto programmatico, tuttavia, sono passate in secondo piano sui social, dove il libro è finito al centro di una bagarre per il suo titolo. A sollevare la discussione è stato Francesco Bruni, lo sceneggiatore e regista che ha adattato per la televisione Il commissario Montalbano, i racconti e romanzi di Andrea Camilleri. Bruni fa notare che La mossa del cavallo è un titolo "preso in prestito" da un celebre poliziesco di Camilleri.

La mossa del cavallo, Renzi "omaggia" Camilleri?

Lo sceneggiatore, prossimo all'uscita del suo nuovo film Andrà tutto bene, racconta in prima persona l'accaduto. La mossa del cavallo è il titolo del romanzo scritto da Camilleri nel 1999 e trasformato in un film per la tv con Michele Riondino nel 2018, La mossa del cavallo - C'era una volta Vigata.

"Giuro che cerco di riferire il tutto cercando di essere serio; ma vi garantisco che devo fare un grande sforzo – scrive Bruni su Facebook – perché mi uscirebbe l'ironia da tutti i pori".

Un amico renziano - persona perbene - fa un post in sostegno dell'uscita del libro di Renzi, La mossa del cavallo. Avendolo sceneggiato da poco, mi viene istintivo far notare in un commento che il titolo è 'rubato' da un romanzo di Camilleri, anche piuttosto recente. 

La reazione dei renziani non si è fatta attendere: Bruni è stato subissato da commenti d'odio provenienti dai fan dell'ex Presidente del Consiglio. 

Apriti cielo, si scatena l'odio dei sostenitori: io rosico perché lui ha successo e io no, sono uno sfigato, sarei passibile di denuncia per insulti (linguaccia mia, taci, ma la scena della denuncia sarebbe da antologia di Alberto Sordi) e infine, dulcis in fundo, esiste già un romanzo con quel titolo, del 1913. 

Il libro in questione è dello scrittore russo Viktor Šklovskij.

La mossa del cavallo, Camilleri si rivolta nella tomba

Lo sceneggiatore, firma storica dei film di Paolo Virzì e regista di commedie di successo come Scialla! e Tutto quello che vuoi, spiega che Renzi avrebbe fatto un omaggio a Camilleri scegliendo quel titolo. 

L'amico, più garbatamente, dice che secondo lui il titolo è un omaggio. E qui mi viene in mente una soluzione brillante: intitolerò il nuovo film La dolce vita, come omaggio a Fellini. 

Il post si conclude con una nota di sarcasmo, come nei suoi copioni.

Dicono anche che rosico perché lui scrive meglio di me; scusate la vanteria, ma non sapevo che ci fosse tanta gente che conosce le mie sceneggiature.

Nei vari commenti al post, Bruni continua a prenderla a ridere e a chi gli fa notare che "a dirla tutta il cavallo esiste dal pleistocene", lui replica: "e la Mossa la faceva pure Ninì Tirabusciò".

L'amico renziano è il deputato Luciano Nobili, che nei commenti chiede scusa a Bruni per gli insulti e promette di "controllare e rimuovere cose fuori luogo".

Foto interna: Ufficio stampa Rai / Palomar