Leonardo DiCaprio ricorda le sue origini e dona 10 milioni di dollari all'Ucraina

La nonna dell'attore, Yelena Smirnova, era un'ebrea russa di Odessa: il divo cerca di "cancellare" i suoi legami con Putin

Le stelle di Hollywood si mobilitano per supportare l'Ucraina nella guerra contro la Russia e Leonardo DiCaprio non può certo mancare all'appello. L'attore ha fatto sapere di aver donato 10 milioni di dollari al governo di Volodymyr Zelensky per finanziare il comparto militare dell'ex repubblica sovietica. Il divo ha compiuto questo gesto per rendere onore alla memoria di sua nonna.

Leonardo DiCaprio Ucraina: donazione da 10 milioni

I genitori di Leo DiCaprio sono George (di chiare origini italiane) e Irmelin Indenbirken. La madre dell'attore è la figlia di Yelena Smirnova, ebrea russa di Odessa emigrata negli Stati Uniti agli inizi degli anni Sessanta. La città di nonna Yelena, oggi sotto assedio, è stata il teatro della strage dimenticata avvenuta nel maggio del 2014, il massacro di 48 vittime (tutte di nazionalità ucraina e di etnia russa) compiuto presso la Casa dei Sindacati ad opera di estremisti di destra, neonazisti e nazionalisti filo-occidentali ucraini.

DiCaprio era molto legato alla nonna Yelena, scomparsa nel 2008 all'età di 90 anni. Dopo la rivoluzione d'ottobre, i suoi genitori erano emigrati in Germania, dove la giovane Smirnova si sposò e divenne Elena Indenbirken. Yelena ha partorito la figlia Irmelin nel 1943 in un momento drammatico: in un rifugio antiaereo durante la campagna di bombardamenti alleati. Subito dopo la guerra, lei e il marito si trasferirono negli Stati Uniti, dove Irmelin ha dato alla luce Leonardo Wilhelm nel 1974.

Leonardo DiCaprio Vladimir Putin: quel rapporto oggi "scomodo"

In passato DiCaprio non ha mai nascosto i suoi stretti legami con la Russia. L'attore ha studiato il metodo di Mikhail Chekhov e Constantin Stanislavsky, è un appassionato di cinema russo (tra i suoi registi di riferimento ci sono Andrei Tarkovsky e Sergei Paradzhanov) e nel 2003 è stato premiato dal Russian International Film Festival di Los Angeles con il Tower Award, assegnato ogni anno a chi si distingue con il suo lavoro nel mondo del cinema.

In quell'occasione, Leo ha ricevuto il premio dal musicista russo Stas Namin e ha introdotto la proiezione del capolavoro La corazzata Potëmkin di Sergei M. Eisenstein. Nel 2010 l'attore ha addirittura incontrato di persona Vladimir Putin ad un meeting di San Pietroburgo sulla salvaguardia delle tigri dall'estinzione (con tanto di donazione da un milione di dollari) e ha più volte espresso il desiderio di interpretarlo in un film biografico. "Sarebbe interessante", rivelò qualche tempo fa il divo di Titanic. "È un 'muzhik', un uomo autentico", disse invece di lui il presidente russo.