L'attore, ai microfoni del programma radio "I Lunatici", si sfoga contro chi lo snobbava: "Molti radical chic dicono che oggi devono ricredersi nei miei confronti"
Lino Banfi si toglie qualche sassolino dalla scarpa. Intervistato da Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio nel corso del programma I Lunatici di Rai Radio2, l'attore pugliese non rinnega i tempi della cosiddetta "commedia sexy" e lancia un appello a chi lo snobbava e oggi ne riconosce i meriti di comico che all'epoca faceva ridere mezzo mondo. "Vorrei fare un film diverso dal solito – ammette –, con un Banfi che non abbia bisogno di dire 'porca puttena'. E poi vorrei vincere qualche premio, anche un coniglio di peluche".
Lino Banfi, schiaffi ai radical chic
Sul nome di Lino Banfi c'è ancora un forte pregiudizio.
Credo di aver fatto quello che sognavo di fare, cioè abbinare nello stesso film e nella stessa fiction sia il drammatico che il comico. Ho dimostrato che posso far ridere e piangere insieme.
A questo punto Banfi sbotta e rivela che chi prima lo evitava, adesso lo saluta con una certa deferenza.
Ho saputo aspettare, molti giornalisti si sono ricreduti nei miei confronti. Molti radical chic dicono che oggi devono ricredersi. Alcuni dicono che andavano a vedere i miei film di nascosto, come se fossero dei film pornografici. Non ho mai capito perché. Ma mi fa piacere che molti lo abbiano confessato. Prima chi lavorava a Repubblica o al Corriere della Sera quasi non poteva dire che andava a vedere Banfi.
Lino Banfi, commissario della risata (scorretta)
La "Linomania", come la chiama lui, è riesplosa una decina di anni fa grazie ai complimenti di Quentin Tarantino e al recupero di film cult come Vieni avanti cretino.
Quel film è tutto improvvisato. Abbiamo scritto qualcosa giusto per ricordarci, dettavo tutto io, erano scene che avevo fatto nell'avanspettacolo. Oggi usano quel film per far ridere i malati di Parkinson che non usano i muscoli facciali, è una cosa che mi riempie d'orgoglio.
Una commedia demenziale e irriverente, piena di battute e gag che giocavano con il politicamente scorretto: qualcosa di impraticabile nel paludato cinema italiano del 2020.
Oggi molte cose non si potrebbero fare. Se avessi fatto oggi un film con i sottotitoli in arabo mi avrebbero massacrato. Oggi ogni cosa sembra che ti porti contro qualcosa.
Fonte foto: Canosa Web