L’attore Luca Barbareschi, racconta la sua giovinezza “Il Fatto Quotidiano”
Luca Barbareschi noto attore e regista italiano impegnato anche di recente in politica, ha rilasciato delle dichiarazioni molto forti a “Il Fatto Quotidiano” che riguardano la sua vita privata e di come abbia vissuto la sua età della giovinezza, costellata di eccessi, donne e denaro. L’attore oltre ad aver rivelato che fra queste sue numerose e belle compagne pare ci sarebbe stata anche la super top model, Naomi Campbell, si è lasciato andare anche a dichiarazioni assai importanti sul futuro dei suoi figli sottolineando appunto come questi, malgrado gli anni di successo e la ricchezza del padre “non avranno un soldo di eredità”.
A “Il Fatto Quotidiano” Luca Barbareschi ha ricordato una telefonata che avvenne fra lui e Alberto Barbera, il direttore artistico della Mostra del Cinema di Venezia in seguito al rifiuto di quest’ultimo al film diretto dallo stesso Barbareschi, “Something Good” . Una telefonata dai toni abbastanza accesi che venne però, preceduta proprio da una lettera, protocollata di Barbera stesso e su carta intestata della Biennale che diceva “Il tuo film è rimasto in una short list di film preferiti… Poi, scelte drastiche si sono imposte, e non facili.
Luca Barbareschi ha raccontato allora di aver alzato il telefono e chiamato Barbera dicendogli: “Portatore sano di forfora, quando te ti facevi le seghe a Torino, io chiavavo Naomi Campbell, pippavo con Lou Reed a Kansas City, aravo con il cazzo il mondo e guadagnavo miliardi, hai capito? Non voglio essere amico tuo, testa di cazzo”.
L’attore durante l’intervista ha inoltre confessato anche di avere anche scritto una lettera ai suoi figli in occasione del suo 60esimo compleanno, dove raccontava loro non solo gli eccessi a cui si è concesso da giovane ma dove li informava anche che non avrebbe lasciato loro alcuna eredità di tipo economica “È stato un trauma, ma hanno potuto studiare in scuole interdette al 99,7 per cento degli esseri umani, possiedono più di un passaporto, conoscono le lingue, sono svegli e colti e possono lavorare ovunque. Nella mia logica errante, ai miei figli non lascio denaro, ma le opportunità di farsi strada nel mondo.