Massimo Giletti confessa un retroscena sull'amico Fabrizio Frizzi

Massimo Giletti attacca la Rai e ricorda il suo caro amico Fabrizio Frizzi, spiegando come la tv di Stato volesse farlo fuori

La figura di Fabrizio Frizzi è ancora molto presente negli studi Rai, come testimoniano i costanti ricordi dei suoi colleghi più affezionati. Più volte Carlo Conti si è espresso sull’amico scomparso, precisando come la sua morte abbia di fatto cambiato la vita di alcuni protagonisti della televisione italiana. Lui ha rallentato, dedicandosi solo alle prime serate, così come Antonella Clerici, che ha detto addio al suo La Prova del Cuoco. Anche Massimo Giletti è tornato a parlare di Frizzi, deceduto quattro mesi fa a causa di un’emorragia cerebrale. L’ex presentatore de L’Arena non ha ancora digerito l’addio forzato alla Rai e fa un confronto tra la sua situazione e quella che si sarebbe ritrovato a vivere proprio Frizzi.

Massimo Giletti ricorda Fabrizio Frizzi

Impossibile dimenticare una splendida persona come Fabrizio Frizzi, che Massimo Giletti cita nella sua intervista al settimanale In Famiglia: “Noi due siamo cresciuti insieme e superare quanto accaduto è stato davvero molto difficile. Era una persona perbene, in un mondo dove esserlo è sempre più difficile”.

Il presentatore spiega poi che in casa Rai volevano riservargli lo stesso trattamento da lui subito. Racconta come tra loro ci fosse piena onestà: “Ci siamo sempre confidati, anche in momenti difficili. Mi parlò di quando la Rai non lo voleva più. Certe cose la gente tende a dimenticarle, io no”.

Massimo Giletti, rabbia contro la Rai

Il passaggio di Massimo Giletti dalla Rai a La7, dove conduce Non è l’Arena, è stato ricco di polemiche. Frasi taglienti da una parte all’altra e il presentatore dimostra di non aver ancora digerito del tutto l’accaduto.

Oggi il suo programma è tra quelli di punta del palinsesto di La7, ma racconta d’essere stato costretto a dire addio alla Rai: “Ho scelto una strada diversa, che mi consentisse di continuare a fare il mio lavoro. Amerò per sempre la Rai ma su La7 sono libero. Cairo è un tipo di editore che ti chiede una sola cosa, fare ascolti. Per fa inchieste come me è qualcosa d’importante. So quindi che devo soltanto riuscire a far bene il mio lavoro. Questo è un tipo di garanzia che non è possibile ricevere ovunque”.