L'attore sta per pubblicare la sua autobiografia e le prime anticipazioni sono proprio sul periodo di dipendenza da alcol e droghe
Oggi ha 53 anni ma quando ne aveva 49, Matthew Perry stava per morire: i medici dissero alla sua famiglia che aveva solo il 2% di speranze di sopravvivere. È la rivelazione che l'attore affida all'autobiografia Friends, Lovers and the Big Terrible Thing, in uscita il 1° novembre negli Stati Uniti. La confessione del Chandler Bing di Friends è schietta e sincera, senza troppi filtri: per vent'anni, Perry è stato un tossicodipendente e un alcolista.
Matthew Perry, libro shock negli Usa
Il suo memoir, già a ruba nei pre-order di Amazon, è stato anticipato da un'intervista pubblicata dal magazine People. Perry ha sfiorato la morte più volte, ma ci è andato davvero vicino quando una perforazione gastrointestinale ha seriamente compromesso la sua salute.
Per settimane ha lottato tra la vita e la morte: il suo intestino era letteralmente scoppiato per l'abuso di oppioidi. L'attore era arrivato ad ingerire 55 pasticche di Vicodin al giorno. Finito in coma per due settimane, è stato ricoverato cinque mesi in ospedale e altri nove mesi attaccato ad una sacca per la digestione.
Mi attaccarono ad un macchinario chiamato ECMO (Ossigenazione Extracorporea a Membrana, ndr) che respira per il tuo cuore e i polmoni. È soprannominato Ave Maria perché nessuno sopravvive.
Chandler di Friends: droga e alcol nel suo passato
Quando iniziò la prima stagione di Friends, Matthew Perry aveva 24 anni. A quei tempi, tra il 1994 e il 1995, la sua dipendenza da alcol e droghe era agli inizi. "In qualche modo potevo gestirla, mentre a 34 anni ero davvero nei guai", confessa oggi.
L'interprete di Chandler è rimasto sobrio per tutta la nona stagione (dal 2002 al 2003) ed è stato anche l'anno in cui è stato candidato come miglior attore agli Emmy. Complessivamente, Perry è stato in rehab 15 volte e ha subìto 14 interventi chirurgici allo stomaco. Si è ripreso soltanto negli ultimi tempi, dopo due anni d'inferno.
Ho voluto condividere la mia storia solo quando ho avuto la certezza di non cadere di nuovo nel buio. Ho dovuto aspettare di essere sobrio in modo sicuro e lontano dai mali dell'alcolismo e della dipendenza per essere in grado di scrivere.