Le attrici italiane scrivono una lettera contro le molestie dal titolo "Dissenso Comune"

Dissenso comune è la lettera-appello che 124 attrici italiane hanno scritto e firmato per dire basta alle molestie e alle violenze sessuali nel mondo dello spettacolo.

"Dissenso Comune" è la lettera-appello che 124 attrici sceneggiatrici, registe, produttrici e montatrici italiane hanno redatto e sottoscritto per dire basta alle violenze e alle molestie sessuali all'interno del cinema e del mondo dello spettacolo in generale. Un'ondata passionaria che non può essere inascoltata e che è partita, come un fiume in piena, dopo il caso che ha coinvolto l'ex produttore della Miramax, Harvey Weinstein, accusato da tantissime attrici e modelle che ruotavano all'interno dello star system a stelle e strisce, ma anche dalla nostrana Asia Argento. 

Le parole di Asia Argento

Asia Argento è stata coinvolta in questo progetto, ma non sembra esserne stata entusiasta. L'attrice, figlia del regista dell'horror, Dario, ha, infatti, rivelato che per lei questo appello

È solo un modo per pulirsi la coscienza da questo silenzio assordante . Non vedo un programma tantomeno “politico”. È tutto annacquato, non si capisce neanche cosa vogliono dire. Sono stata messa in una chat del gruppo e ho chiesto che venisse inserita anche Miriana (Trevisan, ndr). Non l’hanno contattata fino a un paio di giorni fa. Forse non la reputavano alla loro altezza. Io e Miriana abbiamo aperto questa porta e ci siamo beccate le bastonate. Però hanno fatto firmare anche Cristiana Capotondi che ha difeso Brizzi. 

Asia Argento, inoltre, invita le colleghe a fare i nomi degli uomini che le hanno molestate o violentate:

Non ho mai ricevuto un sms di sostegno delle attrici e alcune di loro, quando le ho incontrate, si sono girate dall’altra parte. Capisco che magari si vergognavano di parlare con i giornali e le televisioni, ma almeno privatamente avrebbero potuto dimostrare solidarietà. Invece è stato il silenzio assoluto. Un silenzio assordante.

Dissenso Comune, la lettera-appello

Vi riportiamo, per intero, l'appello effettuato dalle 124 donne che hanno firmato la lettera: 

DISSENSO COMUNE

Dalle donne dello spettacolo a tutte le donne. Unite per una riscrittura degli spazi di lavoro e per una società che rifletta un nuovo equilibrio tra donne e uomini.

Da qualche mese a questa parte, a partire dal caso Weinstein, in molti paesi le attrici, le operatrici dello spettacolo hanno preso parola e hanno iniziato a rivelare una verità così ordinaria da essere agghiacciante. Questo documento non è solo un atto di solidarietà nei confronti di tutte le attrici che hanno avuto il coraggio di parlare in Italia e che per questo sono state attaccate, vessate, querelate, ma un atto dovuto di testimonianza. Noi vi ringraziamo perché sappiamo che quello che ognuna di voi dice è vero e lo sappiamo perché è successo a tutte noi con modi e forme diverse. Noi vi sosteniamo e sosterremo in futuro voi e quante sceglieranno di raccontare la loro esperienza.

Quando si parla di molestie quello che si tenta di fare è, in primo luogo, circoscrivere il problema a un singolo molestatore che viene patologizzato e funge da capro espiatorio. Si crea una momentanea ondata di sdegno che riguarda un singolo regista, produttore, magistrato, medico, un singolo uomo di potere insomma. Non appena l’ondata di sdegno si placa, il buonsenso comune inizia a interrogarsi sulla veridicità di quanto hanno detto le “molestate” e inizia a farsi delle domande su chi siano, come si comportino, che interesse le abbia portate a parlare. Il buon senso comune inizia a interrogarsi sul libero e sano gioco della seduzione e sui chiari meriti artistici, professionali o commerciali del molestatore che alla lunga verrà reinserito nel sistema. Così facendo questa macchina della rimozione vorrebbe zittirci e farci pensare due volte prima di aprire bocca, specialmente se certe cose sono accadute in passato e quindi non valgono più. Insomma, che non si perda altro tempo a domandarci della veridicità delle parole delle molestate: mettiamole subito in galera, se non in galera al confino, se non al confino in convento, se non in convento almeno teniamole chiuse in casa. Questo e solo questo le farà smettere di parlare!

Ma parlare è svelare come la molestia sessuale sia riprodotta da un’istituzione. Come questa diventi cultura, buonsenso, un insieme di pratiche che noi dovremmo accettare perché questo è il modo in cui le cose sono sempre state, e sempre saranno. La scelta davanti alla quale ogni donna è posta sul luogo di lavoro è: “Abituati o esci dal sistema”. Non è la gogna mediatica che ci interessa. Il nostro non è e non sarà mai un discorso moralista. La molestia sessuale non ha niente a che fare con il “gioco della seduzione”. Noi conosciamo il nostro piacere, il confine tra desiderio e abuso, libertà e violenza.

Perché il cinema? Perché le attrici? Per due ragioni. La prima è che il corpo dell’attrice è un corpo che incarna il desiderio collettivo, e poiché in questo sistema il desiderio collettivo è il desiderio maschile, il buonsenso comune vede in loro creature narcisiste, volubili e vanesie, disposte a usare il loro corpo come merce di scambio pur di apparire. Le attrici in quanto corpi pubblicamente esposti smascherano un sistema che va oltre il nostro specifico mondo ma riguarda tutte le donne negli spazi di lavoro e non. La seconda ragione per cui questo atto di accusa parte dalle attrici è perché loro hanno la forza di poter parlare, la loro visibilità è la nostra cassa di risonanza. Le attrici hanno il merito e il dovere di farsi portavoce di questa battaglia per tutte quelle donne che vivono la medesima condizione sui posti di lavoro la cui parola non ha la stessa voce o forza.

La molestia sessuale è fenomeno trasversale. È sistema appunto. È parte di un assetto sotto gli occhi di tutti, quello che contempla l’assoluta maggioranza maschile nei luoghi di potere, la differenza di compenso a parità di incarico, la sessualizzazione costante e permanente degli spazi lavorativi. La disuguaglianza di genere negli spazi di lavoro rende le donne, tutte le donne, a rischio di molestia poiché sottoposte sempre a un implicito ricatto. Succede alla segretaria, all’operaia, all’immigrata, alla studentessa, alla specializzanda, alla collaboratrice domestica. Succede a tutte.

Nominare la molestia sessuale come un sistema, e non come la patologia di un singolo, significa minacciare la reputazione di questa cultura .

Noi non siamo le vittime di questo sistema ma siamo quelle che adesso hanno la forza per smascherarlo e ribaltarlo.

Noi non puntiamo il dito solo contro un singolo “molestatore”. Noi contestiamo l’intero sistema.

Questo è il tempo in cui noi abbiamo smesso di avere paura.

1.Alessandra Acciai

2.Elisa Amoruso

3.Francesca Andreoli

4.Michela Andreozzi

5.Ambra Angiolini

6.Alessia Barela

7.Chiara Barzini

8.Valentina Bellè

9.Sonia Bergamasco

10.Ilaria Bernardini

11.Giulia Bevilacqua

12.Nicoletta Billi

13.Laura Bispuri

14.Barbora Bobulova

15.Anna Bonaiuto

16.Donatella Botti

17.Laura Buffoni

18.Giulia Calenda

19.Francesca Calvelli

20.Maria Pia Calzone

21.Antonella Cannarozzi

22.Cristiana Capotondi

23.Anita Caprioli

24.Valentina Carnelutti

25.Sara Casani

26.Manuela Cavallari

27.Michela Cescon

28.Carlotta Cerquetti

29.Valentina Cervi

30.Cristina Comencini

31.Francesca Comencini

32.Paola Cortellesi

33.Geppi Cucciari

34.Francesca D’Aloja

35.Caterina D’Amico

36.Piera De Tassis

37.Cecilia Dazzi

38.Matilda De angelis

39.Orsetta De Rossi

40.Cristina Donadio

41.Marta Donzelli

42.Ginevra Elkann

43.Esther Elisha

44.Nicoletta Ercole

45.Tea Falco

46.Giorgia Farina

47.Sarah Felberbaum

48.Isabella Ferrari

49.Anna Ferzetti

50.Francesca Figus

51.Camilla Filippi

52.Liliana Fiorelli

53.Anna Foglietta

54.Iaia Forte

55.Ilaria Fraioli

56.Elisa Fuksas

57.Valeria Golino

58.Lucrezia Guidone

59.Sabrina Impacciatore

60.Lorenza Indovina

61.Wilma Labate

62.Rosabell Laurenti

63.Antonella Lattanzi

64.Doriana Leondeff

65.Miriam Leone

66.Carolina Levi

67.Francesca Lo Schiavo

68.Valentina Lodovini

69.Ivana Lotito

70.Federica Lucisano

71.Gloria Malatesta

72.Francesca Manieri

73.Francesca Marciano

74.Alina Marazzi

75.Cristiana Massaro

76.Lucia Mascino

77.Giovanna Mezzogiorno

78.Paola Minaccioni

79.Laura Muccino

80.Laura Muscardin

81.Olivia Musini

82.Carlotta Natoli

83.Anna Negri

84.Camilla Nesbitt

85.Susanna Nicchiarelli

86.Laura Paolucci

87.Valeria Parrella

88.Camilla Paternò

89.Valentina Pedicini

90.Gabriella Pescucci

91.Vanessa Picciarelli

92.Federica Pontremoli

93.Benedetta Porcaroli

94.Daniela Piperno

95.Vittoria Puccini

96.Ondina Quadri

97.Costanza Quatriglio

98.Isabella Ragonese

99.Monica Rametta

100.Paola Randi

101.Maddalena Ravagli

102.Rita Rognoni

103.Alba Rohrwacher

104.Alice Rohrwacher

105.Federica Rosellini

106.Fabrizia Sacchi

107.Maya Sansa

108.Valia Santella

109.Lunetta Savino

110.Greta Scarano

111.Daphne Scoccia

112.Kasia Smutniak

113.Valeria Solarino

114.Serena Sostegni

115.Daniela Staffa

116.Giulia Steigerwalt

117.Fiorenza Tessari

118.Sole Tognazzi

119.Chiara Tomarelli

120.Roberta Torre

121.Tiziana Triana

122.Jasmine Trinca

123.Adele Tulli

124.Alessandra Vanzi

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