Il grande cuore di Pamela Anderson: la visita al campo profughi francese

L'esplosiva icona degli anni '90 Pamela Anderson fa visita ai bambini del campo profughi francese...

Pamela Anderson è stata un'icona degli anni '90. Nota al grande pubblico per il suo ruolo nel telefilm Baywatch, dal cast molto ricco di formose bellezze, oggi è molto impegnata anche nel sociale.

L'attrice canadese oggi cerca di dare un'immagine molto diversa di sè da quella del passato. Poche ora fa è stata vista far visita ad un campo per migranti Grande-Synthe vicino a Calais in Francia, mentre distribuiva giocattoli, libri e vestiti ai bambini.

La Anderson, vegetariana fin dall'infanzia, è anche ambasciatrice della società per la protezione degli animali PETA (People for the Ethical Treatment of Animals).

Oggi è mamma e attivista, ma recita ancora

«Non sono una mamma troppo amica. Preferisco lasciarli imparare dai loro sbagli, e intanto provo a non fare l'errore di tante mie amiche a Los Angeles: essere troppo impegnate per fare le mamme. Io i miei figli li volevo davvero, e me ne sono sempre voluta occupare in prima persona».

Il consiglio che dà loro più spesso è quello di non aver mai paura di esprimersi: «Parlate, non abbiate paura di esprimere le vostre opinioni, la creatività e pure la vostra rabbia, che è parte della vita. Ora che sono cresciuti chiacchieriamo molto liberamente.

Adesso che i figli sono cresciuti posso dedicarmi a ruoli più impegnativi, non a caso ho in cantiere due show a Los Angeles e due serie tv: in una interpreto la proprietaria di un bordello del 17esimo secolo, in un'altra un'ex star di spettacoli per adulti che vuole farsi una famiglia e mettere a posto la propria vita. Direi che ho abbastanza materiale da pescare nel mio vissuto».

Le seduzione, per lei oggi...

«Internet, videoclip e social network ci hanno desensibilizzato. Oggi ci si conosce, magari su internet, e si va subito al sodo. Io provo a insegnare ai miei figli che la seduzione deve passare attraverso la magia del corteggiamento.

Basta con lo stereotipo del macho: bisogna essere romantici con le donne. Ne sono ancora più convinta dopo aver passato una serata a passeggiare per Taormina: ho visto coppie tenersi per mano, abbracciarsi, ballare. E mi sono chiesta due cose: primo, dove sono stata tutto questo tempo. Secondo, perché diavolo non ho sposato un italiano».