Miss Italia non apre alle transgender, Patrizia Mirigliani: "Strategie assurde"

Dopo il caso di Rikkie Valerie Kollé, la prima donna trans a diventare Miss Olanda, l'organizzatrice dice no al cambiamento

La finale di Miss Italia 2023 potrebbe tornare su Rai 1, ma nell'attesa della conferma ufficiale a far discutere sono le dichiarazioni dell'organizzatrice Patrizia Mirigliani su Rikkie Valerie Kollé. L'attrice e modella olandese, incoronata Miss Nederland 2023, è diventata la prima donna transgender a vincere il titolo. Adesso per lei si aprono le porte di Miss Universo come rappresentante dei Paesi Bassi.

Miss Olanda 2023 è trans gender: scoppia la polemica

Il trionfo della Kollé, nata Rik e seguitissima sui social, ha sollevato numerose polemiche. Molti olandesi sostengono che la 22enne ha battuto le finaliste Habiba Mostafa, Lou Dirchs e Nathalie Mogbelzada soltanto perché gli organizzatori vogliono far radicare il politicamente corretto e l'ideologia woke e quindi Rikkie non dovrebbe rappresentare la nazione alla prossima edizione di Miss Universo, che si svolgerà a El Salvador entro la fine dell'anno. 

La Kollé, portavoce della comunità LGBTQI+, non si cura delle critiche e ha sottolineato sui social di essere "più forte oggi che mai". Non è la prima volta che una modella transgender parteciperà a Miss Universo: prima di lei, infatti, c'è stata la spagnola Angela Ponce nel 2018. Questa svolta non sorprende considerando che la stessa proprietaria dell'organizzazione, l'imprenditrice thailandese Anne Jakkapong Jakrajutatip, è trans e ha annunciato di voler trasformare la manifestazione in un "concorso di emancipazione femminile".

Patrizia Mirigliani: Miss Italia non apre alle trans

In Italia la situazione è completamente diversa. Nel corso di un'intervista concessa a Non Stop News su RTL 102.5, Patrizia Mirigliani ha parlato di "strategie assurde" messe in atto dai concorsi di bellezza pur di destare scalpore e fare notizia.

Nel mio regolamento, al momento, non ho ancora aperto alle transgender, poiché ritengo che le concorrenti debbano essere nate donne. Quindi, finché andrà avanti il mio regolamento sarà così. E per ora non ritengo di cambiarlo.

Rispetto a quello che è successo in Spagna e in Olanda, l'organizzatrice ritiene che "le cose devono andare per gradi" perché "l'Italia è un Paese delicato e particolare". 

Inoltre, al momento, solo due transgender hanno richiesto di partecipare a Miss Italia. Pertanto, il mio regolamento attuale non lo consente. La tradizione di un concorso che esiste da 84 anni ha una sua importanza, ma non ho nulla in contrario riguardo a chi decide di ammettere transgender a concorsi di bellezza, a patto che non sia strumentale.