Addio a Peter Del Monte: è morto il regista italiano di San Francisco

Peter Del Monte aveva 77 anni: malato da tempo, era ricoverato da settimane in clinica

Dopo una lunga malattia, è morto il regista e sceneggiatore Peter Del Monte. Lo hanno annunciato la compagna Marina e la figlia Emilia. Del Monte aveva 77 anni: viveva da tempo a Santa Marinella, sulla costa a nord di Roma, ed era ricoverato da settimane in clinica. Autore di un cinema poetico e incantato, delicato e introspettivo, in perfetto equilibrio tra realtà e immaginazione, il regista era nato a San Francisco il 29 luglio 1943.

Peter Del Monte, l'exploit con Piccoli fuochi con Valeria Golino

Diplomato al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, Peter Del Monte aveva girato l'esordio Fuoricampo con Alessandro Haber e Vittorio Fanfoni nel 1969 a 26 anni. Il suo debutto ufficiale era però Irene, Irene del 1975 con Alain Cuny e Olimpia Carlisi, che gli valse la candidatura al Nastro d'Argento come miglior regista esordiente. 

L'altra donna, presentato a Venezia nel 1980, venne premiato dalla Giuria della Mostra, dove tornò l'anno successivo con Piso pisello. Nel 1982 Invito al viaggio ottenne il Premio per il contributo artistico al Festival di Cannes.

Del Monte ha lanciato Valeria Golino, con cui aveva avuto una relazione sentimentale, nel film Piccoli fuochi (1985), il primo ruolo da protagonista per l'attrice. Successivamente realizzò melodrammi fuori dagli schemi quali Giulia e Giulia (1987), il primo film al mondo girato in alta definizione con una Sony analogica HDVS, interpretato da Sting e Kathleen Turner, ed Étoile (1989) con una magnifica Jennifer Connelly.

I film di Peter Del Monte un viaggio nelle emozioni

Nel 1990, stavolta accolto tra i fischi, tornò a Venezia con Tracce di vita amorosa, film in 14 episodi con uno struggente Walter Chiari. Alla fine degli anni Novanta girò Compagna di viaggio con Michel Piccoli e Asia Argento (Globo d'oro come miglior film nel 1996) e La ballata dei lavavetri, dal romanzo Il polacco lavatore di vetri di Edoardo Albinati.

I suoi ultimi lavori restano Controvento (2000), con Valeria Golino, Margherita Buy e Ennio Fantastichini, Nelle tue mani (2007) con Marco Foschi e Kasia Smutniak (premiata con Nastro d'argento e Globo d'oro) e Nessuno mi pettina bene come il vento (2014), titolo preso in prestito da Alda Merini.

Purtroppo i suoi film sono spariti dal mercato. "Il giornalismo si è appropriato del cinema, per cui si parla di quello che interessa al gazzettiere, come diceva Carmelo Bene", raccontava in un'intervista a Fulvio Abbate. 

Una volta un regista poteva dire di aver fatto un film perché aveva visto una donna camminare su un ponte e a un certo punto è arrivata una folata di vento che le ha portato via il fazzoletto. E su quest'immagine nasceva un film. Oggi invece nessuno dirà mai che ha fatto un film per questo motivo.

Fonte foto copertina: https://youtu.be/wPSBSwtILgU
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