Quentin Tarantino sul nome del figlio Leo: DiCaprio non c'entra nulla

Il regista spiega che ha chiamato con il nome Leo suo figlio e che ciò non è collegato affatto all'attore Leonardo DiCaprio.

Ospite al Jimmy Kimmel Live per promuovere il suo romanzo di C'era una volta a Hollywood, Quentin Tarantino ha messo le cose in chiaro. Il suo bambino, Leo, non prende il nome da Leonardo DiCaprio, nonostante l'attore abbia recitato in C'era una volta a...Hollywood e Django Unchained del 2012. Secondo Tarantino, Leo è un nome di famiglia, che lui e sua moglie Daniella Pick hanno scelto senza minimamente pensare all'attore premio Oscar. 

Quentin Tarantino chiarisce la faccenda del nome di suo figlio

Nel programma condotto da Jimmy Kimmel, il regista di Django Unchained e C'era una volta a...Hollywood, Quentin Tarantino, ha spiegato come ha scelto il nome di suoi figlio Leo, che in molti pensavano fosse stato scelto in onore di Leonardo DiCaprio, attore con il quale - d'altronde - ha avuto sempre un ottimo rapporto, visto che è presente in più film diretti dallo stesso regista. Ecco le sue parole al Jimmy Kimmy Live:

Ci è mancato poco che non lo chiamassimo così perché sapevamo che la gente avrebbe pensato che lo volessimo chiamare così per via di Leonardo DiCaprio. Non che che ci sia nulla di male nel farlo ma, in realtà, prende il nome dal nonno di mia moglie e poi lo abbiamo chiamato così perché per noi, nei nostri cuori, lui è il nostro piccolo leone (Leo in inglese fa riferimento a segno zodiacale del Leone, ndr).

Tarantino ha anche rivelato che suo figlio è già un chiacchierone, proprio come suo padre e, quando Kimmel ha chiesto quanto tempo passerà prima che il piccolo Leo dica la parolaccia "f*ck" , il regista ha prontamente risposto: "Il prima possibile" e ha raccontao di come sta crescendo il piccolo a Tel Aviv, città in cui attualmente vive insieme alla moglie: "Ha iniziato a parlare, ma non necessariamente con parole vere. Però si fa capire" "Sa dire solo una parola, 'abba', che in ebraico significa papà. E un terzo delle volte intende davvero chiamare me". 

Once Upon a Time: A Novel, il romanzo del regista

Once Upon a Time in Hollywood: A Novel è stato un progetto appassionato per Tarantino che voleva che il libro tascabile fosse un romanzo cinematografico negli anni '70. Potrebbe anche assumere più significati, perché il regista ha lasciato intendere che potrebbe concludere la sua carriera cinematografica prima di consegnare un decimo film.

Durante una recente intervista con Pure Cinema Podcast, il prolifico regista ha notato che la maggior parte dei film finali dei registi sono "schifosi" e sarebbe davvero felice di appendere il ciak al chiodo, rendendo di C'era una volta a...Hollywood il suo ultimo film.