Annunciata la morte del regista Costa Gavras, ma è una fake news

L'annuncio è stato dato da un falso account di Twitter del ministero della cultura greco, creato apposta da un giornalista italiano di nome Tommaso Debenedetti.

Costa Gavras non è morto. La notizia è rimbalzata molto in fretta sulle principlai testate del mondo, ma dopo un attimo ci si è accorti che il regista franco-greco, di 85 anni, stava benone, tanto che è intervenuto al telefono nel corso della trasmisione della tv greca Ert per smentire la notizia. La notizia è stata data da un account fake del neo Ministro della Cultura Greco Myrsini Zorba, ma questo tweet è stato subito smentito dal ministero, dicendo che la neo ministra non aveva twittato nulla quel giorno. Il messaggio sarabbe stata opera "di un giornalista italiano, Tommaso Debenedetti". Costa Gavras ha dichiarato che "si è trattato di uno scherzo di cattivo gusto".

Tommaso Debenedetti: giornalista creatore di fake news

Tommaso Debenedetti è uno noto giornalista freelance che è diventato famoso per le sue molte interviste, tutte rivelatesi fasulle. La notizia è stata rilanciata da tutti i media più famosi, compreso il Washington Post e La Repbblica, che poi hanno corretto il tiro anche per via della presa di posizione del Ministero della Cultura greco.

Costa Gavras: i film del regista

Costa Gavras è uno dei registi greci più famosi del mondo, che alla sua veneranda età ha una filmografia composta da 20 titoli, iniziando dalla fine degli anni '60. Il suo primo successo arriva nel 1969 con Z -L'orgia del potere. Arriva per lui, nel 1983, anche un Oscar per la sceneggiatura non originale di Missing - Scomparso, film con protagonista Jack Lemmon e Sissy Spacek, che ha scritto insieme a Donald E. Stewart. Ha lavorato anche con Dustin Hoffman e John Travolta in Mad City - Assalto alla notizia del 1997.

Il regista ha lavorato anche con Riccardo Scamarcio nel 2009, nel suo film Verso l'Eden. L'ultimo suo film è Le capital, di produzione francese, uscito nel 2012 e con protagonista Gabriel Byrne.

Fonte immagine: facebook.com/institut.lumiere