Roberto Benigni voleva farsi prete: "Da giovane fui certo di avere la vocazione"

L'attore racconta in un'intervista al settimanale "Maria con te" quello che gli successe l'anno dell'alluvione a Firenze

Dopo le sue serate speciali dedicate ai Dieci comandamenti, Roberto Benigni rivela sempre più la sua natura mistico-evangelica: l'attore, messa per sempre da parte la comicità ironica e dissacrante, rivela che da giovane stava per diventare prete. La confessione arriva in un'intervista concessa al giornale Maria con te, "il primo settimanale dedicato alla Madonna" pubblicato dal Gruppo Editoriale San Paolo.

Roberto Benigni oggi: "Da giovane volevo diventare prete"

Benigni racconta l'infanzia trascorsa con i genitori Luigi e Isolina, entrambi contadini. Ultimo di quattro figli, vive in campagna prima di trasferirsi con tutta la famiglia a Prato. "Mio padre aveva sempre fatto il contadino", ricorda a Maria con te

Un giorno decisero di mandarlo a fare la guerra e lui non sapeva nemmeno che cosa volesse dire. Papà avrebbe voluto restare in famiglia a fare il contadino perché amava mia madre. Non come tutto il mondo, ma come tutto l'universo intero.

Papà Luigi vive le sofferenze e gli stenti della Seconda guerra mondiale, il dolore della trincea e del confino. "Dopo due anni di prigionia in Germania tornò alla frazione di Manciano La Misericordia di Castiglion Fiorentino, dove vivevamo", rammenta l'attore. 

Arrivato a casa, stremato dalla fatica e dall'emozione, cadde a terra ed entrò in coma. L'unica cosa che riuscì a dire a mia madre fu: "Ho pensato sempre a te".

Benigni: "A 14 anni fui certo di avere la vocazione"

È in questo contesto che Roberto Benigni maturò l'idea di farsi prete. Nel 1958, infatti, la famiglia si stabilisce a Prato e lui si iscrive in un seminario fiorentino, che abbandona dopo l'alluvione del 4 novembre 1966, per diplomarsi ragioniere in un tecnico commerciale della cittadina famosa per la sua produzione tessile.

Nel 1966, l'anno dell'alluvione, mentre ero alle scuole medie, fui certo di avere la vocazione religiosa e mi trasferii a Firenze per studiare dai Gesuiti.

La vocazione non ha seguito: per assecondare la passione per lo spettacolo, Benigni comincia la carriera come cantante e musicista e debutta in scena nel 1971 al Teatro Metastasio di Prato con lo spettacolo Il re nudo diretto da Paolo Magelli.

"La castità è virtù che i preti si tramandano di padre in figlio", è una delle battute più celebri di Benigni nello speciale I dieci comandamenti, quando parla del sesto comandamento: non commettere atti impuri.

Si cercava di obbedire al comandamento, poi a 18-19 anni vengo a scoprire che quel comandamento se l'era inventato la Chiesa, non c'era nella Bibbia. Roba da fare causa alla Chiesa, roba da class action...