Shia LaBeouf arrestato durante una protesta contro Donald Trump

L'attore avrebbe reagito all'intrusione di un uomo che ha pronunciato frasi razziste provocando LaBeouf

L'attore Shia LaBeouf è stato arrestato nel corso delle proteste contro Donald Trump: questa la notizia che arriva dagli Stati Uniti, secondo la quale LaBeouf sarebbe finito in manette dopo un diverbio fuori dal Museum of the Moving Image di New York City. Proprio lì, dal giorno dell'insediamento di Trump, l'attore aveva partecipato ad un sit-in di protesta dando vita ad una "installazione" con lo scopo di coinvolgere il più alto numero di persone. Una manifestazione pacifica il cui slogan era "He will not divide us", messaggio contro il nuovo presidente americano. Nei giorni scorsi, quindi, chiunque lo desiderasse si è ritrovato in quello spazio con la possibilità di urlare lo slogan di fronte alla telecamera. Shia LaBeouf sarebbe stato arrestato per aggressione. Un uomo si sarebbe avvicinato a lui, urlando frasi che hanno portato l'attore alla reazione e all'aggressione. 

Shia LaBeouf: da Transformers alle manette

Secondo i testimoni, l'uomo, col volto coperto, si sarebbe avvicinato all'attore urlando frasi che hanno provocato una reazione veemente. Sembra che un giovane uomo non identificato abbia urlato all'attore che "Hitler non ha fatto niente di male". Da lì la colluttazione (LaBeouf avrebbe cercato di scoprire il volto dell'uomo, graffiandolo sul viso) e l'intervento degli agenti, che hanno portato via l'attore. 

A Tmz un manifestante ha detto: "Shia si è sacrificato per noi. Qui era pieno di nazisti, lui li ha affrontati e ha cercato di proteggerci". Dopo l'arresto la protesta continua senza l'attore. 

I precedenti di Shia LaBeouf

Non è la prima volta che Shia LaBeouf finisce in manette. Era stato arrestato tre volte in passato, l'ultima volta nel 2015. Sui social è rimasta ovviamente traccia della protesta grazie ai video diffusi soprattutto su Twitter. Eccone alcuni: