Silvio Muccino a giudizio per diffamazione: diede del violento al fratello Gabriele

Nel corso della trasmissione di Giletti 'L'Arena', Silvio Muccino disse che il fratello Gabriele aveva picchiato la ex moglie, Elena Majoni.

Silvio Muccino finirà a giudizio per diffamazione. Così ha deciso il gup del tribunale di Roma per l'attore e regista, che nel corso della puntata della trasmissione L'Arena andata in onda il 3 aprile 2016, aveva dato del violento al fratello, il regista Gabriele Muccino. La prima udienza del processo è stata fissata per il 14 gennaio 2020. Ospite di Massimo Giletti, Silvio aveva raccontato il rapporto a suo dire burrascoso tra il fratello e la ex moglie, Elena Majoni, segnato da violenze sulle quali lui sarebbe stato costretto anche a tacere in ambito processuale. 

Silvio Muccino oggi: a processo per diffamazione

"Un'estate, nella casa di campagna, Gabriele con uno schiaffo perforò il timpano di Elena": questa la presunta rivelazione dell'attore, che ora dovrà affrontare il processo per diffamazione, così come richiesto dal pm Antonio Calaresu. "È un primo passo verso l'accertamento della verità a fronte di quanto era stato diffuso davanti a milioni di telespettatori nei confronti del mio assistito", ha dichiarato il difensore di Gabriele Muccino, l'avvocato Carlo Longari. 

In un'intervista successiva a Le invasioni barbariche su La7, Silvio Muccino ribadì la sua versione dei fatti. "È stato Gabriele a rendere questo dolore uno spettacolo pubblico, una specie di triste reality show", disse alla conduttrice Daria Bignardi. 

Gabriele Muccino, il fratello Silvio davanti al giudice

"Quando in una famiglia che si crede la famiglia del Mulino Bianco un elemento, in questo caso io, dice che 'il re è nudo' e indica qualcosa che non va, la famiglia può reagire in due modi: prendere in considerazione questa cosa o non volerla accettare limitandosi a dire 'è pazzo, è depresso'", aggiunse l'attore. "Io però non lo sono, non è nella mia natura. La via preferenziale è l'accusa di plagio perché sistema tutto, elimina responsabili e colpe. Il problema di queste affermazioni così violente, aggressive e spregiudicate è che non sono corroborate da fatti o esperienze".