Addio William Hurt: è morto il volto simbolo del cinema degli anni '80 e '90

L'attore, malato da tempo, si è spento nella sua casa di Portland una settimana prima di compiere 72 anni

È morto William Hurt, uno degli attori più talentuosi degli anni Ottanta e Novanta. L'attore si è spento nella sua casa di Portland, in Oregon, una settimana prima di compiere 72 anni. Classe 1950, Hurt era malato da tempo: un cancro terminale alla prostata gli si era ormai metastatizzato alle ossa. A confermare la morte al magazine Variety è stato l'amico Gerry Byrne.

William Hurt, morto uno dei giganti degli anni '80

"È con grande tristezza che la famiglia Hurt piange la scomparsa di William, padre amato e attore premio Oscar, il 13 marzo 2022, una settimana prima del suo 72° compleanno. È morto serenamente, in famiglia, per cause naturali", fa sapere in una nota il figlio Will. 

Attore di solida formazione teatrale, Hurt si fa notare con piccoli ruoli tra cinema e televisione alla fine degli anni Settanta. La svolta arriva nel 1980 con Stati di allucinazione: Ken Russell gli affida la parte dello psicofisiologo che sperimenta la perdita di coscienza per cercare l'origine della vita umana. 

La carriera di Hurt decolla subito con il thriller Uno scomodo testimone e soprattutto con il noir Brivido caldo, nel quale affianca l'esordiente Kathleen Turner e uno splendido Mickey Rourke. Nel 1983 recita in altri due film di culto: Il grande freddo, diretto ancora da Lawrence Kasdan nel ruolo dello psicologo segnato da droga e Vietnam, e Gorky Park di Michael Apted, dal romanzo di Martin Cruz Smith.

Alla fine degli anni Ottanta entra nel gotha di Hollywood: vince l'Oscar come miglior attore protagonista per il prigioniero gay di Il bacio della donna ragno di Héctor Babenco ed è l'insegnante anticonformista di ragazzi sordomuti in Figli di un dio minore di Marlee Matlin, la regista che diventerà sua compagna, anche se la loro relazione non dura a lungo. 

Sposato con l'attrice Mary Beth Supinger, Hurt divorzia quando si innamora della sceneggiatrice Sandra Jennings, poi mollata per la Matlin, a sua volta lasciata per la seconda moglie Heidi Henderson. A quei tempi l'attore vive un periodo complicato caratterizzato da problemi di droga.

Sullo schermo, invece, è un gigante: nel 1987 ottiene una candidatura all'Oscar per il personaggio dell'affascinante ma incapace giornalista di Dentro la notizia e nel 1988 torna al lavoro con Kasdan per Turista per caso, adattamento del romanzo di Ann Tyler che frutta alla collega Geena Davis un Oscar come miglior attrice non protagonista.

Hurt apre gli anni Novanta con un ruolo divertentissimo: il tossico che fa coppia con Keanu Reeves per uccidere Kevin Klive in Ti amerò... fino ad ammazzarti. Nel 1991 riforma con la Matlin l'accoppiata di Figli di un dio minore per Un medico, un uomo ed è diretto da Wim Wenders nella sinfonia visiva di Fino alla fine del mondo. Sul set di La peste, complicato adattamento del romanzo di Albert Camus, conosce quella che diventerà la sua futura compagna, l'attrice francese Sandrine Bonnaire, con la quale recita nel dimenticabile Confidenze a uno sconosciuto.

William Hurt: Avengers, serie e tanto altri negli ultimi anni

L'attore è strepitoso per intensità in Un padre in prestito e straordinario in coppia con Harvey Keitel in Smoke. Diventa Rochester per il Jane Eyre di Zeffirelli e uno psicanalista nevrotico per Un divano a New York di Chantal Akerman. Incassa qualche passaggio a vuoto (come in Prove d'accusa di Erin Dignam e La proposta di Lesli Linka Glatter) e un'apparizione memorabile nel cult thriller sci-fi Dark City di Alex Proyas. 

Alla fine dei Novanta si ricorda soprattutto la sua performance nel thriller notturno mozzafiato Do Not Disturb - Non disturbare dell'olandese Dick Maas. Negli anni Duemila le apparizioni di Hurt si fanno sempre meno frequenti, ma non mancano guizzi assoluti come nei casi di The Village di Shyamalan e A History of Violence di Cronenberg, dov'è un trasfigurato boss della malavita di Philadelphia. 

Quando Penn lo contatta per Into the Wild - Nelle terre selvagge, diventa il padre del protagonista Christopher, mentre per il Marvel Cinematic Universe veste i panni del perfido generale Thunderbolt Ross. Negli ultimi dieci anni piazza un altro paio di colpacci: l'ex Segretario al tesoro degli Stati Uniti Henry Paulson nel TV movie Too Big to Fail - Il crollo dei giganti e l'ambiguo padre protagonista del bellissimo J'enrage de son absence diretto dalla Bonnaire. 

Hurt partecipa alla serie di fantascienza distopica Humans nel ruolo del dottor George Millican e appare in televisione in altre serie come Beowulf: Return to the Shieldlands, Condor e Golia. Il suo ultimo film prima della scomparsa è il fantasy The King's Daughter