I magistrati hanno accolto il ricorso del sindaco della cittadina pugliese, valutando la "portata diffamatoria" della miniserie
Stop prima del previsto per Avetrana - Qui non è Hollywood, la serie originale diretta da Pippo Mezzapesa che ricostruisce il delitto di Sarah Scazzi. Presentata all'edizione 2024 della Festa del Cinema di Roma nella sezione Freestyle, la miniserie non debutterà in streaming su Disney+ il 25 ottobre come previsto. Il Tribunale di Taranto ha accolto la richiesta presentata dal sindaco Antonio Iazzi, che ha presentato un ricorso cautelare d'urgenza per bloccare la trasmissione e chiedere alla produzione, la Groenlandia di Matteo Rovere e Sydney Sibilia, di cambiare titolo della serie.
Avetrana - Qui non è Hollywood, uscita bloccata
Il primo cittadino di Avetrana, già contrariato dalla docu-serie Sarah, sostiene che il titolo della serie e il modo in cui è affrontata la storia rischiano di diffamare il comune pugliese e "catapultare l'attenzione dell'utente sul territorio più che sul caso di cronaca". La sceneggiatura, ispirata al libro Sarah. La ragazza di Avetrana di Carmine Gazzanni e Flavia Piccinni, è stata scritta da Mezzapesa, Gazzanni e Piccinni insieme a Antonella W. Gaeta e Davide Serino.
Composta da quattro episodi da 60 minuti ciascuno, Avetrana - Qui non è Hollywood ripercorre le vicende che hanno portato all'omicidio di Sarah Scazzi (a interpretarla è Federica Pala), la ragazza di 15 anni uccisa il 26 agosto 2010 nel paesino pugliese. Per il delitto sono state condannate all'ergastolo la cugina Sabrina Misseri (nella serie Giulia Perulli) e la zia Cosima Serrano (Vanessa Scalera), mentre lo zio Michele Misseri (Paolo De Vita) è tornato in libertà dopo aver scontato la pena per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove.
Avetrana - Qui non è Hollywood quando esce? Chissà...
Nel suo ricorso cautelare, Iazzi sostiene che "risulta indispensabile visionarla in anteprima al fine di appurare se l'associazione del nome della cittadina all'adattamento cinematografico, susciti una portata diffamatoria rappresentandola quale comunità ignorante, retrograda, omertosa, eventualmente dedita alla commissione di crimini efferati di tale portata, contrariamente alla realtà".
Il sindaco ritiene che "i dubbi e le perplessità della comunità avetranese, recepite dal pool difensivo, sembrano da ultimo avvalorate dalla recensione del film, pubblicata sul portale della Fondazione Ente dello Spettacolo, che rimanda all'idea di 'un'Italia oscura e spaventosa abitata da mostri della porta accanto. Una porta verso gli inferi dai quali non si fa ritorno', ambientata 'tra terre riarse, strade abbacinanti per il sole, tristi bar centri di incontri serali', che tende a far 'rivivere un mondo di provincia chiuso e asfissiante guidato da una cattiveria che segna senza via di scampo relazioni, amicizie e parentele'".
La sezione civile del Tribunale di Taranto ha fissato l'udienza per la comparizione delle parti per il 5 novembre.
Foto: Lorenzo Pesce / Disney+