La dark comedy thriller con Will Forte, Siobhán Cullen e Robyn Cara è una parodia dei true crime... fino a un certo punto
Basata su una storia vera "sentita in un pub": è quella alla base di Bodkin, la serie in 7 episodi di Jez Scharf che debutta su Netflix dal 9 maggio. Dopo l'incredibile successo di The Last Man on Earth, Will Forte affianca Siobhán Cullen e Robyn Cara in questa divertente parodia dei true crime che ha per protagonisti proprio un podcaster americano alla ricerca delle sue origini irlandesi con la sua assistente e una giornalista investigativa di Dublino.
Bodkin, storia vera o una semplice parodia?
Prodotta da Higher Ground (la società di Barack e Michelle Obama) e girata tra il West Cork e location a Wicklow e Dublino, Bodkin è una storia originale di Jez Scharf, anche showrunner con Alex Metcalf. Quanto di quello che viene raccontato nella serie è vero e quanto è soltanto una finzione? Naturalmente Scharf lavora di fiction, proprio per smitizzare il consumo massiccio di cronaca, documentari e podcast che ricostruiscono crimini realmente accaduti, ma la vicenda che coinvolge i tre protagonisti Gilbert, Dove ed Emmy – le misteriose scomparse che si sono verificate 25 anni prima nella cittadina di Bodkin durante le celebrazioni del Samhain – si basa su alcuni famosi casi irrisolti in Irlanda, terra di leggende e fantasmi.
Tra il 1993 e il 1998, nella provincia del Leinster a un centinaio di chilometri da Dublino, otto ragazze scompaiono inspiegabilmente. Tutti i casi hanno tre elementi in comune: le donne sono piuttosto giovani, spariscono all'improvviso senza alcuna spiegazione e non ci sono indizi per spiegare quello che sia loro successo. L'area viene subito ribattezzata il triangolo delle sparizioni. I principali sospettati sono il carpentiere Larry Murphy (condannato nel 2001 per rapimento, stupro reiterato e omicidio di una ragazza avvenuto nel 2000) e il criminale John Murphy (già condannato per omicidio), ma non ci sono mai ritrovamenti ufficiali nonostante le approfondite ricerche e indagini della polizia irlandese.
Bodkin, Netflix nell'Irlanda del mistero
Un altro true crime irlandese che fa ancora discutere è il caso di Peter Bergmann, avvenuto nel 2009 nella contea di Sligo e portato alla ribalta su Reddit. Bergmann è un uomo che afferma di essere austriaco, appena arrivato nella piccola cittadina costiera dove soggiorna durante la maggior parte della sua visita nell'Irlanda nord-occidentale. Tre giorni dopo, quell'uomo muore. Presto si scopre che durante le ultime ore della sua vita, ha fatto di tutto per assicurarsi che nessuno scopra mai chi era e da dove proveniva realmente. Un enigma che ancora oggi fa impazzire agenti di polizia, giornalisti, registi e cospirazionisti online.
Un terzo caso, molto più radicato nella storia d'Irlanda, è quello della fossa comune dei bimbi perduti: un serbatoio di cemento scoperto nel 2014 in un monastero di suore nel nord dell'isola, che contiene 800 corpi di bambine e bambini, figli "illegittimi" uccisi da malattie, malnutrizione e soprattutto dal cattolicesimo integralista. Ma la storia di Bodkin vira piuttosto sulla dark comedy e sul thriller surreale, come ha spiegato Scharf. "Il mio interesse personale come autore – dichiara lo sceneggiatore – risiede sempre nell'assurdità, nella consapevolezza che la vita è veramente assurda. Le cose tristi sono spesso divertenti, e viceversa. Avendo trascorso molto tempo in Irlanda, c'è una certa accettazione di ciò".
Foto: Enda Bowe/Netflix