Carlo Verdone, dai film alle serie tv: "Me lo chiede il produttore"

Carlo Verdone ha rivelato di avere ricevuto una proposta davvero particolare per una serie tv…

Carlo Verdone farà una serie tv: lo ha confessato l'attore e regista ai microfoni del programma I Lunatici su Radio 2. La proposta gli è arrivata e la sta valutando con i suoi produttori, Luigi e Aurelio De Laurentiis. “Ho scritto cinque soggetti, dobbiamo essere d'accordo anche con il produttore. Cerchiamo di andare di comune accordo, lo capisco anche. Il momento per il cinema italiano è talmente difficile che bisogna stare molto attenti, i risultati di questo inizio di stagione sono stati terribili. Se devi sbagliare, devi farlo con la coscienza di averci messo tutta l'anima, tutto il cuore”, ha spiegato il comico romano ai conduttori Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.

Carlo Verdone, ultimo film è stato un successo

Carlo Verdone è reduce dal successo di Benedetta follia, la commedia con Ilenia Pastorelli che ha incassato 8,5 milioni di euro al botteghino. Un risultato lusinghiero unito a quelli ottenuti dai precedenti L'abbiamo fatta grossa e Sotto una buona stella, che avevano guadagnato – rispettivamente – 7,6 e 10,3 milioni di euro. Verdone continuerà a parlare dei problemi della contemporaneità, ma stavolta potrebbe farlo sul piccolo schermo.

Carlo Verdone, film nel cassetto: arriva una serie tv

Sta cambiando la fruizione del prodotto, io lavorerò ancora un pochino, non è che posso lavorare in eterno, però probabilmente farò una incursione con una serie televisiva. Almeno una la dovrò fare. Me lo chiede il produttore e mi rendo conto anche io che con i tempi che corrono bisogna mettersi in gioco anche con cose del genere. Il mondo cambia, bisogna adeguarsi”.

Parlando poi della sua città e dei suoi problemi, Verdone ha detto: “Vivo in un appartamento che sta molto in alto. Roma è sempre meravigliosa, ma vista dall'alto ha una strana tristezza. Non è bene illuminata come le altre capitali europee. Potrebbe essere la città più ricca d'Europa, perché ha la grandezza dell'antichità, e invece…”.