Il miracolo, Ammaniti querelato per la Madonna che piange sangue

Il miracolo, la serie tv Sky, è finita con polemica: la famiglia (vera) della Madonnina di Civitavecchia denuncia Niccolò Ammaniti

Il miracolo, la serie tv Sky creata da Niccolò Ammaniti, è finita martedì 29 maggio con gli ultimi due episodi. Nonostante il successo di critica e pubblico, il regista e scrittore – vincitore del premio Strega 2007 per Come Dio comanda – è stato querelato dalla famiglia Gregori, i proprietari della celebre statua della Vergine che nel 1995 lacrimò sangue a Civitavecchia. Nel corso di un’intervista, Ammaniti ha dichiarato che la Madonna di Civitavecchia lacrimò “sangue di pollo” e che il caso, che richiamò media, fedeli e curiosi da tutta Italia, “era un falso”.

Il miracolo, serie tv di Ammaniti sulla Madonna che piange sangue

La serie tv racconta il ritrovamento (nel covo di un boss latitante della ‘Ndrangheta) di una statua della Madonna che piange sangue. Questo evento, accaduto durante un periodo politico tumultuoso (ovvero il referendum che potrebbe portare l’Italia fuori dall’euro), rivoluziona la vita di un gruppo di persone, tra cui il presidente del Consiglio (Guido Caprino) e sua moglie (Elena Lietti), un prete vizioso (Tommaso Ragno), la biologa che analizza il caso (Alba Rorhwacher) e il generale che guida le indagini (Sergio Albelli).

“Non sono credente, ma mi sono sempre interessati i miracoli”, ha spiegato Ammaniti al Corriere della Sera. “Ricordo quando, da ragazzo, mia nonna mi portò a Civitavecchia per vedere la Madonnina che piangeva sangue: era sangue di pollo”. Fabio Gregori considera queste parole “di carattere diffamatorio” e per questo motivo ha depositato una denuncia alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Civitavecchia.

Il miracolo: Sky chiude con denuncia

“Quanto affermato da Ammaniti – si legge nell’atto – forse cercando di riaccendere i riflettori su una vicenda che ebbe un fortissimo eco mediatico e dunque sperando di poter fare più pubblicità alla sua serie tv, ha riaperto una ferita che io e la mia famiglia credevamo chiusa. Ciò sta provocando in me un fortissimo senso di malessere, sto rivivendo l’orrenda sensazione di sentirmi accusato di qualcosa ben sapendo di essere innocente”. Il riferimento è al procedimento che la Procura aprì nei confronti della famiglia, ipotizzando il reato di truffa e abuso della credulità popolare. Un’inchiesta che finì dopo cinque anni con l’archiviazione.

Gregori ha anche aggiunto che quel liquido venne analizzato da due luminari, Angelo Fiori dell’Università Cattolica e Giancarlo Umani Ronchi della Sapienza, i quali stabilirono che si trattava di sangue umano. Una posizione già chiarita da Flavio Ubodi, teologo cappuccino che fu membro della commissione di indagine diocesana, che all’Avvenire ha dichiarato: “Sangue di pollo era una di quelle dicerie che vennero smentite dalla scienza: chi la ripropone oggi compie semplicemente una calunnia”.

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