Una guida alle location de 'Il nome della rosa', la serie dal bestseller di Umberto Eco con John Turturro, Rupert Everett e Damian Hardung
Il nome della rosa, la serie evento di Rai 1 dal bestseller di Umberto Eco, ha esordito con grandissimi ascolti: il primo episodio, andato in onda lunedì 4 marzo, ha superato i 6 milioni e mezzo di spettatori e con il 27,4% di share ha vinto la prima serata. Uno degli elementi più apprezzati dal pubblico dello show, al netto dell'uso massiccio di computer grafica, è stato il set. 11 Marzo Film, Palomar e Tele München Group, le società che hanno prodotto la serie, hanno usato come location il cuore verde dell'Italia: l'Umbria, il Lazio e l'Abruzzo.
Il nome della rosa: location della serie tv
Perugia ha ospitato i ciak nella sua splendida Piazza IV Novembre, mentre molte riprese sono avvenute nell'imponente abbazia di Santa Maria Valdiponte a Montelabate. Un altro scorcio suggestivo usato dalla produzione è stato quello di Bevagna, uno dei borghi più belli d'Italia.
In Abruzzo, le location usate sono state quelle delle gole di Fara San Martino, dell'eremo di Santo Spirito a Roccamorice, nella Majella, e del castello di Roccascalegna, imponente ammasso roccioso che domina la valle del Rio Secco.
Il nome della rosa: serie tv tra Umbria, Abruzzo e Lazio
L'abbazia benedettina sulle Alpi, dove arrivano Guglielmo da Baskerville (John Turturro) e il giovane Adso (Damian Hardung), non esiste nella realtà. Il monastero è stato completamente costruito a Cinecittà, dove sono stati usati tre teatri di posa in un'area da 4000 metri quadrati. Inoltre, sono stati ricreati anche il chiostro, le stalle, le fucine, l'ospedale, i dormitori e, soprattutto, la biblioteca.
Molte scene sono state girate poi nel Parco del Tuscolo, nella zona di Monte Porzio Catone, nel parco naturalistico archeologico di Vulci, a Montalto di Castro, e a Manziana, nel Parco naturale di Bracciano. Altre hanno come sfondo le Torri in Sabina, con la zona che circonda il castello di Rocchettine, e la Maremma laziale. Tra gli scorci usati dal regista Giacomo Battiato sono riconoscibili infine via Latina, la valle della Molara, il Vivaro e San Silvestro.
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