Serie tv su Rigopiano: superstiti e familiari delle vittime vogliono fermarla

I superstiti della tragedia dell'Hotel Rigopiano hanno trovato irrispettosa la scelta della Taodue di produrre una miniserie...

Qualche giorno fa avevamo riportato la nota dell'amministratore delegato della Taodue film, Pietro Valsecchi, che annunciava la lavorazione di una miniserie tv sulla tragedia dell'Hotel Rigopiano. In queste ore sono arrivate delle proteste da parte di chi quella tragedia l'ha vissuta sulla propria pelle, ovvero due dei sopravvissuti e poi i familiari di una delle 29 vittime. La miniserie, che si intitola La Valanga e che doveva essere pronta per gennaio 2018 o addirittura per questo autunno, è stata vista da alcuni come un tentativo di lucrare sul dramma, anche se Valsecchi ha respinto le accuse.

Le proteste dei sopravvissuti e dei familiari

Giorgia Galassi, una dei sopravvissuti, ha scritto su Facebook:

Premesso che non lo guarderei, mi sembra prematuro. Se proprio vuoi fare un film sarebbe il caso di lasciar passare un po’ di tempo.

Più dura la reazione di un altro dei superstiti, Giampiero Parete:

Potrebbero anche lasciar perdere. A momenti non hanno manco fatto i funerali di tutte le vittime, e stiamo già a farci il film? Ci vuole rispetto e sensibilità, in certe cose.

Anche i familiari di Stefano Feniello, una delle vittime, attraverso l'avvocato Camillo Graziano hanno fatto sapere che non hanno in alcun modo collaborato alla realizzazione della serie, come ha fatto intendere Valsecchi ("è un progetto che stiamo scrivendo con il supporto e il coinvolgimento di chi ha vissuto in prima persona questa vicenda: superstiti, familiari delle vittime, soccorritori"). Come riporta La Repubblica:

Precisato che supporto e coinvolgimento alla famiglia Feniello non ne è stato mai chiesto, ci chiediamo che senso abbia, in questo momento, una fiction il cui scopo, a dire del signor Valsecchi, sarebbe anche quello di 'fare luce sulla verità dei fatti'. La verità dei fatti la sapremo solo quando si saranno celebrati tutti i gradi di giudizio, non certo dopo aver visto una serie televisiva scritta all'indomani della tragedia.

La risposta di Valsecchi

In una nota l'ad di Taodue ha fatto sapere:

Mi rendo conto che la tempistica della comunicazione del progetto possa essere “mal interpretata”, ma il mio intento non è mai stato quello di realizzare un “instant movie” per sfruttare l’onda emotiva della tragedia, ma sarà al contrario di costruire un’opera meditata e approfondita, che, come quelle che ho realizzato in tutta la mia carriera, hanno sempre rispettato la memoria delle vittime e il dolore dei familiari.

Foto tratta da https://www.facebook.com/Taodue/