Da evitare come la morte e bocciate dopo una sola stagione: ecco la classifica delle dieci serie tv più brutte del 2018
L'anno sta finendo e impazzano le top delle migliori serie tv. Noi abbiamo deciso di iniziare a tirare le somme di questo 2018 raggruppando non le cose più belle ma le cose più deludenti. Di cose che ci hanno traumatizzato quest'anno ce ne sono parecchie. Partiamo subito con la nostra rassegna delle 10 serie tv più brutte del 2018. Iniziamo con Happy Together, la serie prodotta da Harry Styles (ex One Direction) e basata sulla sua reale esperienza con l'amico e collega Ben Winston e la moglie Meredith. Appena uscito da X Factor, Styles si trasferì a casa loro. Con tutte le conseguenze del caso. Dovrebbe essere una sit-com ma ha il problema di non far ridere. E nel genere non è cosa da poco.
Serie tv più brutte del 2018: la classifica
Tratta dal romanzo di successo di Stephanie Danler, Sweetbitter è la storia di una ragazza di provincia (Ella Purnell) che va in città in cerca di fortuna e si ritrova a lavorare in un ristorante di lusso. Robert Lloyd sul Los Angeles Times l'ha definita come "una pietanza che sembra ottima sul piatto, ma che fa poca impressione al palato". Concordiamo con lui. Delusione maggiore ha suscitato Alex, Inc. perché doveva essere il grande ritorno di Zach Braff (Scrubs). Invece questa comedy su uno speaker radiofonico che decide di creare un network tutto suo è stata cancellata dopo appena una stagione. Tutto troppo noioso, privo di mordente e senza cuore per convincere il pubblico (e ABC).
The Resident è stato spacciato come la risposta Fox a The Good Doctor di ABC. Il risultato è stato disastroso: Matt Czuchry (Una mamma per amica, The Good Wife) in versione medico non è convincente e lo show non offre nulla di nuovo che qualsiasi altro medical drama abbia già proposto. Stranamente, è stato rinnovato per una seconda stagione. In altra direzione si muove Deception, che voleva essere un crime procedural con colpi di scena a profusione. La serie sull'illusionista in rovina Cameron Black (Jack Cutmore-Smith) assoldato dall'FBI per risolvere casi intricati si è invece rivelata piatta e priva di sorprese. Aridatece The Mentalist.
Here and Now aveva tutte le carte in regola per diventare un cult: il talento degli attori Holly Hunter e Tim Robbins, un creatore come Alan Ball (American Beauty, Six Feet Under, True Blood), un'ambientazione suggestiva come quella di Portland. Il risultato è un mix così sciatto di family drama e soprannaturale da suscitare umorismo involontario. "Here and Now è così esagerata – ha scritto Joel Keller su Decider – da far sembrare The Handmaid's Tale una commedia spensierata".
Krypton, serie tv rimandata a settembre
Krypton qualcosa da salvare ce l'ha. La nuova serie targata DC Comics ambientata sul pianeta natale di Superman è andata in onda su SyFy (in Italia su Infinity) ma ha lasciato il pubblico interdetto. Nonostante l'ottima regia di David S. Goyer, gli effetti speciali a profusione e una seconda parte di stagione che funziona, in molti hanno sottolineato un suo grosso problema: scambiare la sua trama contorta per intelligente complessità narrativa. Insomma: se le premesse erano intriganti, l'esito è stato mediocre. Vedremo se migliorerà con la seconda stagione.
Non ci sono speranze per Living Biblically, la storia di un giornalista statunitense che decide di vivere secondo gli antichi precetti della Bibbia. Ci sarebbe materia per un bel documentario o per una sit-com high-concept al vetriolo, invece lo show creato da Patrick Walsh e prodotto da Johnny Galecki (trasmesso in Italia da Joi) è naufragato dopo una sola stagione (CBS l'ha già cancellata). Difficile rendere la religione una faccenda divertente. L'ha sintetizzato bene Dan Fienberg su The Hollywood Reporter: "Living Biblically non riesce a seguire il primo comandamento delle sit-com: Dovrai farci ridere".
New Amsterdam è l'ennesimo dramma ospedaliero che ha debuttato a settembre negli Stati Uniti (in Italia lo trasmette Canale 5) con discreti risultati. Eppure lo show di David Schulne è un frullato di sentimenti a buon mercato e sagra del già visto che non lascia scampo: dopo un paio di episodi, delle sorti del nuovo dirigente di uno dei più importanti e prestigiosi ospedali di New York non ve ne fregherà proprio un bel niente. Infine, impossibile non inserire qui Magnum P.I.. Difficile riproporre un cult degli anni Ottanta, specie se c'è di mezzo il baffo di Tom Selleck, le sue Ferrari e il maggiordomo tuttofare Higgins. Il reboot con Jay Hernandez protagonista (e Higgins che diventa donna: Perdita Weeks) in sé non è male, ma è incerto sulla strada da percorrere: manca il senso dell'umorismo necessario ad affrontare la materia e anche sul piano dell'azione, come puro procedurale, il tutto risulta poco originale. CBS ha comunque ordinato una full season: magari Peter M. Lenkov ed Eric Guggenheim si sforzeranno di rendere lo show più brioso ed originale.
Fonte foto copertina: https://twitter.com/AlexIncABC
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