La serie su Maradona definisce i laziali "fascisti": società e tifosi contro Amazon

La Lazio chiede di tagliate la scena "penosa e ridicola" della serie di Prime Video in cui Diego chiama i laziali "fascisti che ci vogliono umiliare"

Maradona: sogno benedetto, la serie di Amazon Studios dedicata a Diego Armando Maradona, manda su tutte le furie la Lazio e i suoi tifosi. Sotto attacco è una scena del biopic di Prime Video in cui Maradona, durante i primi tempi al Napoli, fa un sentito discorso d'incoraggiamento ai suoi compagni di squadra prima di una partita casalinga contro i biancocelesti. 

Maradona, serie Amazon manda la Lazio su tutte le furie

Nel mirino del club e dei supporter, c'è il passaggio di Sogno benedetto in cui Diego si riferisce alla Lazio con l'epiteto "quei fascisti". 

Oggi, questi fascisti ci vogliono umiliare. Ci vogliono vedere in ginocchio, a casa nostra. Non glielo permetteremo. Combatteremo su ogni pallone. Daremo tutto per il compagno al nostro fianco. E per questa gente che ha lasciato tutto, ha lasciato la propria casa per venire qui oggi. Io voglio vedere uscire il fumo dalle vostre orecchie.

La scena, in realtà, presenta numerosi errori storici. Nella stagione 1984-1985, a cui si fa riferimento e prima annata di Maradona in maglia azzurra (con sponsor Cirio), il capitano del Napoli non era il numero 10 ma il difensore Giuseppe Bruscolotti. 

Ma soprattutto quel discorso Diego lo fece ai compagni prima di Inghilterra-Argentina del Mondiale del 1986 in Messico, un quarto di finale dal sapore fortemente politico (per via della guerra delle Falkland/Malvinas del 1982) e in cui Maradona realizzò due reti passate alla storia del calcio, la "mano de Dios" e il "gol del secolo".

L'unico dato vero della serie è Napoli-Lazio del periodo: era il 24 febbraio 1985, 20esima giornata di Serie A, e il Napoli vinse in casa battendo 4-0 la Lazio con tripletta di Maradona e autorete di Filisetti. 

La Lazio si scaglia contro l'inaccuratezza della serie: la società chiede il taglio di quella scena, che definisce "penosa e ridicola".

Lasciamo giudicare al pubblico la qualità della serie Maradona di Amazon Prime. Di certo però possiamo definire ridicoli quei pochi secondi che abbiamo visto, nei quali in modo del tutto arbitrario ed inverosimile si attribuiscono al campione argentino parole che mai avrebbe pronunciato: 'Quei fascisti ci vogliono umiliare'. La Lazio dell'epoca non era certo nelle condizioni ideali per fermare una squadra che lottava per lo Scudetto. Figuriamoci per umiliarla. E poi il richiamo al fascismo, tanto più odioso perché evocato con un chiaro intento diffamatorio. Si è riusciti insomma nello straordinario risultato di insultare una tifoseria ed una società, discostandosi dalla realtà ed anche dal pensiero dello stesso Maradona, che ha dimostrato in tante occasioni di essere amico della Lazio: è stato ospite a Formello, ha cantato il nostro inno, ha scambiato le maglie con i nostri giocatori. Faremo valere presso Amazon Prime e presso gli autori, il regista e gli sceneggiatori i nostri diritti, chiedendo per quanto ci riguarda che venga tagliata una scena tanto inverosimile quanto penosa, che manca di rispetto ai laziali e alla memoria di un grande Campione.

Maradona sogno benedetto, uscita su Prime Video irrita i biancocelesti

Il video della scena incriminata è stato postato sui social da Mauro Simoncelli, giornalista di fede laziale, conduttore di Radio Incontro Olympia e autore del libro Ci sarà sempre un calcio d'inizio.

'Complimenti' a Prime Video e a quei miserabili che hanno girato e sceneggiato la serie su Maradona. Fuori contesto. Fuori luogo le inutili forzature storiche sulla Lazio. Ma questo dovrebbe ancora una volta far riflettere anche il tutto nostro ambiente.

La reazione di società e tifosi tradisce un certo nervosismo sulla questione. Soltanto pochi giorni fa la Lazio ha vissuto una partita ad alta tensione a Marsiglia in occasione dell'Europa League. Il ministero dell'Interno francese ha vietato la trasferta ai supporter biancocelesti al Velodrome e ha giustificato il provvedimento sottolineando che la tifoseria della Lazio è fascista. "Alcuni di loro sono violenti dentro e fuori dagli stadi – si legge nella nota del ministro Gérald Darmanin –, intonano canti fascisti e fanno saluti romani".

Foto copertina: Amazon Studios