Premiato agli EFA con "Esterno notte", il regista annuncia un'altra serie, stavolta sulla vicenda giudiziaria del conduttore
La serialità televisiva e la lunga narrazione intrigano sempre di più Marco Bellocchio. Il maestro di Bobbio, appena premiato all'edizione 2022 degli European Film Awards (EFA) per lo storytelling innovativo della sua Esterno notte, sta preparando un'altra serie tv, stavolta sul caso Enzo Tortora. Lo rivela il regista stesso, 83 anni, a margine della cerimonia di premiazione degli EFA avvenuta a Reykjavik.
Marco Bellocchio: Moro, nuovo film e un'altra serie tv
Dopo Esterno notte sul rapimento di Aldo Moro e il nuovo film La conversione, ispirato alla storia di Edgardo Mortara e attualmente in postproduzione, Bellocchio affronterà in sei episodi la vicenda di malagiustizia del conduttore televisivo, vittima innocente di un clamoroso errore giudiziario che si è trasformato in un caso mediatico.
I fatti sono noti: nel giugno del 1983, Tortora è arrestato in un hotel di Roma con l'imputazione di far parte della Nuova Camorra Organizzata. L'accusa è mossa dal pregiudicato Giovanni Pandico, personaggio controverso della criminalità napoletana che in realtà ha maturato una vera e propria ossessione nei confronti del presentatore di Portobello.
Le accuse di Pandico sono completamente false, ma vengono confermate da altri pregiudicati. Nonostante la mancanza di prove, Tortora si ritrova a vivere un vero e proprio incubo. Imputato dai procuratori Francesco Cedrangolo e Diego Marmo di associazione camorristica e traffico di droga, il conduttore ne esce con l'assoluzione completa soltanto dopo tre anni. Al rientro in televisione, il 20 febbraio 1987, Tortora pronuncia commosso parole rimaste scolpite nella memoria del pubblico: "Dunque, dove eravamo rimasti?".
Il caso Enzo Tortora raccontato in tv da Bellocchio
Bellocchio spiega all'Ansa di voler realizzare una serie tv su Enzo Tortora "per raccontare l'enorme ingiustizia di cui è stato vittima mentre viveva il momento più alto del suo successo con Portobello, oltre venti milioni di spettatori a puntata".
Dall'oggi al domani lo mettono in manette e lo portano a Regina Coeli. Un uomo poi assolto, riabilitato completamente, ma quando torna a fare Portobello non ce la fa più a parlare al pappagallo, non è più lo stesso. Quei giudici di fronte a tutte le evidenze lo condannarono a dieci anni e non è che per il loro errore si siano dimessi. E poi con la legge Vassalli nessuno ha pagato.
Manca ancora una produzione, ma il titolo della serie è già pronto e potrebbe essere La colonna infame, come il libro di Alessandro Manzoni (sul processo e la condanna a morte di diverse persone con l'accusa di essere untori nella Milano del 1630 afflitta dalla peste) che Tortora "voleva sulla sua bara".